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All'incontro di ieri con Presidente Conte presenti padre Gambetti, padre Fortunato ed Ermete Realacci per "Manifesto Assisi"

PRESIDENTE CONSIGLIO INCONTRA FRATI ASSISI E FONDAZIONE SYMBOLA A PALAZZO CHIGI: AMBIENTE ED ECONOMIA A MISURA D'UOMO

Padre Gambetti: si prosegua su via semplificazione e sburocratizzazione alimentando fiducia e speranza

ASSISI (PG) 3 LUG – Nel pomeriggio di ieri, il Premier Giuseppe Conte ha incontrato a Palazzo Chigi padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato, Direttore della Rivista San Francesco ed Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola,  tra i promotori del "Manifesto di Assisi". Tale documento nasce con l'intento di promuovere un'economia circolare e sostenibile, come risposta alla crisi climatica e finanziaria del nostro tempo. Uno strumento per ripartire soprattutto dopo i momenti difficili vissuti a causa dell'emergenza corona virus di cui in tanti, ancora oggi, ne subiscono le conseguenze.

L'incontro a Palazzo Chigi è stato un passo ulteriore su quella strada nuova che vuole il concretizzarsi di un modello di sviluppo diverso e migliore affinché il domani dell'Italia si fondi su valori che mettano in dialogo istituzioni e comunità, aiutando persone e imprese.

La sfida potrà essere affrontata con successo solo con un'efficace partecipazione di tutti, intervento pubblico e risorse private, indirizzando l'azione dello Stato "verso una rapida e massiccia opera di semplificazione e sburocratizzazione".

"Semplificare è un atto di coraggio e di fiducia nei confronti dei cittadini" - afferma padre Mauro Gambetti, che cita il presidente Kennedy: "Non chiedetevi quello che lo Stato può fare per voi, ma quello che voi potete fare". "La funzione pubblica è quella di vigilare affinché poi le risorse siano utilizzate per il bene comune".

"Abbiamo voluto incoraggiare a proseguire con determinazione sulla via della semplificazione affinché non siano solo i "consensi" a guidare l'azione, ma il bene comune. Sarà poi quest'ultimo a generare consenso e a spronare ciascuno a riconoscere il proprio ruolo di protagonista in questo processo di cambiamento".

"Una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. È una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali. Il contributo di tutti i mondi economici e produttivi e soprattutto la partecipazione dei cittadini". Come riportato nel Manifesto di Assisi: "Noi siamo convinti che non c’è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c'è in Italia".

 

 

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Il 93% delle produzioni tipiche nazionali che si consumano nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio di gusto e biodiversità che fa da traino anche al turismo, con 2 italiani su 3 (65%) tra coloro che andranno in vacanza che visiteranno un borgo nell’estate 2024, secondo Ixe’. È quanto emerge dallo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità”. Il rapporto vuole raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, valorizzato e promosso grazie alla legge n.158/17, a prima firma Realacci, con misure per la valorizzazione dei Piccoli Comuni.

Il rapporto analizza e racconta i fattori più significativi della competitività del nostro Paese, con particolare attenzione verso gli aspetti che non vengono colti dagli indicatori economici più diffusi, sottolineando l’importanza della collaborazione per le imprese. La coesione migliora il legame e il radicamento nelle comunità e nei territori, accresce il senso di appartenenza e soddisfazione di vita dei dipendenti, il coinvolgimento e il dialogo con i clienti.

Il rapporto ci porta alla scoperta delle oltre 250 specie di alberi monumentali che popolano il Paese, che mostra inoltre una speciale relazione tra i piccoli comuni e i monumenti italiani, raccolti in un censimento in continua crescita grazie al lavoro del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Su un totale di 4.287 alberi monumentali individuati ad aprile 2024 sul territorio italiano, 2.107 si trovano nei piccoli comuni. Sono inoltre 1.548 i comuni italiani con almeno un albero monumentale, di questi 962 sono piccoli comuni. Guardando allo specifico delle regioni, il primato per numero totale di alberi monumentali spetta al Friuli-Venezia Giulia, con 454 monumenti verdi, di cui quasi la metà, 209, nei piccoli comuni.

Il 92% delle produzioni tipiche nazionali che si consumano soprattutto a Natale nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti. È quanto emerge dallo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità”. Il rapporto vuole raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, valorizzato e promosso grazie alla legge n.158/17, a prima firma Realacci, con misure per la valorizzazione dei Piccoli Comuni. Nei territori dei 5.538 piccoli comuni con al massimo 5.000 abitanti, in cui vivono quasi 10 milioni di italiani, si produce infatti ben il 92 per cento dei prodotti di origine protetta (DOP, Denominazione di Origine Protetta e IGP, Indicazione di Origine Protetta) e il 79 per cento dei vini italiani più pregiati. Questo rapporto di Coldiretti-Fondazione Symbola “Piccoli Comuni e Tipicità” ci restituisce il quadro aggiornato per ogni regione di questa dimensione produttiva estesa e radicata che traduce in valore la diversità culturale.

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