Dall'eliminazione della plastica allo sviluppo delle rinnovabili, dalla riduzione e riutilizzo degli scarti all'efficienza della logistica e della distribuzione. Sono trenta le soluzioni e le tecnologie per migliorare la sostenibilità della filiera della quarta gamma nella piana del Sele contenute nel primo report sulla filiera realizzato nell'ambito del progetto «Filiere Sostenibili della Piana del Sele» di Fondazione Symbola e delle Bcc Campania Centro, Capaccio Paestum e Serino e Magna Grecia, presentato ieri alla Camera di Commercio dal presidente di Symbola, Ermete Realacci, e dal presidente del comitato scientifico di Symbola, Marco Frey. Per promuovere e diffondere i risultati del report, le tre Bcc attivano un plafond comune da 20 milioni di curo aperto alle imprese che vorranno investire per migliorare processi e prodotti nel segno della sostenibilità. Presenti, ieri, i presidenti delle Bcc, Cam illo Catarozzo (Campania Centro), Lucio Alfieri (Magna Grecia), Rosario Pingaro (Capaccio Paestum e Serino). La piana del Scie, con una superficie di circa 6mila ettari, è uno dei principali poli europei della quarta gamma. Le colture includono le baby leaf, con una particolare specializzazione nella produzione di rucola, lattughino e spinacino. Negli ultimi dieci anni, si è assistito a un'espansione della produzione di nuove varietà, tra cui valeriana, basilico, radicchio. La produzione sotto serra si è estesa anche ad altre coltivazioni aromatiche, come prezzemolo e coriandolo. Di particolare valore è la rucola sia in forma selvatica che coltivata (73% della produzione nazionale), che ha ottenuto il marchio Igp nel 2020 e la creazione di un Consorzio di tutela a marzo 2021. Il rapporto «fa vedere come lo spostamento verso una maggiore attenzione all'ambiente è molto gradito ai cittadini e fa bene alle imprese», sottolinea Realacci, evidenziando che «è un rapporto importantissimo per il settore affrontato perché la provincia di Salerno è una delle sei province più forti d'Italia in questo settore ed è la provincia più forte del Sud». «In realtà, in tutti i settori produttivi, lo spostarsi verso un'attenzione alla sostenibilità e all'ambiente - aggiunge il presidente di Symbola-produce imprese che innovano di più, esportano di più e producono più posti di lavoro». «Questo rapporto - spiega dimostra che, agendo sui settori chiave, come riduzione dci consumi d'acqua e di energia, recupero degli scarti e tutte le innovazioni che riguardano la quarta gamma e in generale l'agricoltura, possiamo affrontare la crisi climatica e costruire un'economia più forte». «Salerno, dal punto di vista dell'export agroalimentare, è la sesta provincia d'Italia, ma è la prima a sud di Bologna. Questo dà il segno che, tra piana del Sele e polo conserviero nell'Agro nocerino, abbiamo dei livelli importantissimi di produzione e trasformazione dei prodotti agroalimentari», rimarca Andrea Prete, presidente della Camera di Commercio, esprimendo il «plauso alle banche di credito cooperativo che hanno, insieme, messo dci fondi per supportare gli investimenti in ambito di economia sostenibile». Per il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, l'incontro di ieri «serve per dire che economia circolare e sostenibilità non sono solo slogan, ma pratiche reali e questo è un esempio applicativo perché valorizzare alcune componenti della filiera agricola della piana del Sele attraverso la quarta gamma, unire a questo l'attenzione all'ambiente e coniugare filiera agricola e sostenibilità è un modo concreto per dare un messaggio positivo anche ai consumatori».