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«Dieci tesi per la sostenibilità», grande successo di adesioni alla prima edizione del bando co, presieduto da professori Severino e Zamagni, che ha avuto propriamente il compito di individuare i dieci vincitori. Quale criterio avete seguito per la valutazione dei lavori pervenuti? «Il criterio è legato all'originalità ed alla significatività del contributo, specie se tale da smuovere le politiche e la cultura con possibili sviluppi nella partita che si è aperta, sapendo ch'essa si può affrontare e vincere solo se il coinvolgimento dei saperi sul tema della sostenibilità è a 360°». Il prossimo 10 ottobre alle 11 si terrà la cerimonia di premiazione a Roma nella Sala delle Colonne presso il campus Luiss. Stante il livello di qualità dei lavori svolti, oltre alle dieci tesi vincitrici, anche alle restanti 90 non vincitrici verrà assegnata una menzione di merito, da conferire tramite attestato durante la cerimonia. RECORD 2.062 lavori da oltre 80 Atenei di tutta Italia, al di là delle più rosee previsioni di Mauro Faverzani G/ 2.062 tesi da oltre 80 Atenei di tutta Italia: decisamente soddisfacente il risultato conseguito dal bando «10 tesi per la sostenibilità», promosso da Fondazione Symbola, Luiss e Unioncamere col sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, in collaborazione col Consorzio Interuniversitario Almalaurea, con la RUS-Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile e con INSTM-Consorzio I nterunivers itario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali e con il patrocinio della CRUI-Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e del Ministero dell'Università e della Ricerca. Di estrema soddisfazione è il parere espresso da Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola... «Obiettivamente l'esito dell'iniziativa è andato al di là delle aspettative più rosee. lo ero il più ottimista, perché immaginavo che si potessero ricevere 800900 tesi. Ma ricordavo che già alla fine dello scorso secolo un evento analogo, che si chiamava "10 tesi per l'ambiente" promosso da Legambiente, ebbe grande successo. I numeri parlano da soli». Sono stati i singoli laureati a inviare la propria tesi, vero? «Sì. Poi noi troveremo il modo per mettere a disposizione le sintesi delle tesi e le mail di questi laureati a quanti fossero interessati, imprese comprese». Quali ambiti dello scibile sono stati presi in considerazione? «Tutte le discipline presenti in Università. Quindi non solo biologia o ingegneria ambientale, ma a 360°, includendo anche giurisprudenza, storia e filosofia o scienze politiche. Questa, secondo me, è una cosa molto importante, perché la sostenibilità non è una tassonomia rigida, bensì l'impostazione di una battaglia sulla cultura e sui saperi, che ha come orizzonte quello di costruire un'economia e una società più a misura d'uomo». L'anno prossimo, dunque, riproporrete questo bando? «Certamente, visto l'eclatante successo riscosso. Magari allargando ancora di più il raggio d'informazione». Da dove vengono le tesi? «Oltre alle grandi università come La Sapienza, Federico II e quella di Bologna, l'Ateneo, che ha inviato il maggior numero di tesi, è la Cattolica. O qui è circolata un'informazione maggiore oppure le encicliche Laudato si' e Fratelli tutti hanno trovato un terreno fertile». La valutazione delle tesi prevedeva due passaggi: il primo da un Comitato Tecnico, composto da 22 Atenei, che ha selezionato i 100 elaborati più meritevoli; il secondo dal Comitato ScientifiOBIETTIVO Non una tassonomia rigida, bensì una battaglia sulla cultura e sui saperi Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola

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Quelle tesi sostenibili - Mauro Faverzani | Mondo Padano

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