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2.062 tesi da oltre 80 Atenei di tutta Italia: decisamente soddisfacente il risultato conseguito dal bando «10 tesi per la sostenibilità», promosso da Fondazione Symbola, Luiss e Unioncamere col sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, in collaborazione col Consorzio Interuniversitario Almalaurea, con la RUS-Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile e con INSTM-Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali e con il patrocinio della CRUI-Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e del Ministero dell'Università e della Ricerca. Di estrema soddisfazione è il parere espresso da Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola «Obiettivamente l'esito dell'iniziativa è andato al di là delle aspettative più rosee. lo ero il più ottimista, perché immaginavo che si potessero ricevere molte tesi. Ma ricordavo che già alla fine dello scorso secolo un evento analogo, che si chiamava "10 tesi per l'ambiente" promosso da Legambiente, ebbe grande successo. I numeri parlano da soli». Sono stati i singoli laureati a inviare la propria tesi, vero? «Sì. Poi noi troveremo il modo per mettere a disposizione le sintesi delle tesi e le mail di questi laureati a quanti fossero interessati, imprese comprese». Quali ambiti dello scibile sono stati presi in considerazione? «Tutte le discipline presenti in Università. Quindi non solo biologia o ingegneria ambientale, ma a 360°, includendo anche giurisprudenza, storia e filosofia o scienze politiche. Questa, secondo me, è una cosa molto importante, perché la sostenibilità non è una tassonomia rigida, bensì l'impostazione di una battaglia sulla cultura e sui saperi, che ha come orizzonte quello di costruire un'economia e una società più a misura d'uomo». L'anno prossimo, dunque, riproporrete questo bando? «Certamente, visto l'eclatante successo riscosso. Magari allargando ancora di più il raggio d'informazione». Da dove vengono le tesi? «Oltre alle grandi università come La Sapienza, Federico II e quella di Bologna, l'Ateneo, che ha inviato il maggior numero di tesi, è la Cattolica. O qui è circolata un'informazione maggiore oppure le encicliche Laudato si' e Fratelli tutti hanno trovato un terreno fertile». La valutazione delle tesi prevedeva due passaggi: il primo da un Comitato Tecnico, composto da 22 Atenei, che ha selezionato i 100 elaborati più meritevoli; il secondo dal Comitato Scientifico.  Non una tassonomia rigida, bensì una battaglia sulla cultura e sui saperi Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola.

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Quelle tesi sostenibili - Mauro Faverzani | Mondo Padano

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