''La Cop28 di Dubai è andata meglio di come molti temevano. L'intesa raggiunta è nel solco degli accordi di Parigi e per la prima volta pone esplicitamente il problema dei combustibili fossili. È giusta la scelta dell'Europa di puntare su coesione, transizione verde e digitale per costruire un'economia più a misura d'uomo e per questo più forte. Dopo Dubai tocca oltre che ai governi, alla società e all'economia. L'Italia può dare un forte contributo se fa l'Italia e incrocia la green economy con la qualità, l'innovazione, la bellezza" - così Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola.
"Accelerare gli investimenti nella transizione verde e nelle energie rinnovabili aumenta la stabilità finanziaria come dimostrano gli studi della Bce e della Banca d'Italia, dà forza al made in Italy, riduce i costi a medio termine per famiglie e imprese, rafforza la nostra indipendenza energetica. Secondo il rapporto GreenItaly realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere già un terzo delle imprese italiane (510mila) hanno investito negli ultimi 5 anni nella green economy. Sono imprese che in tutti i campi innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro. Sono già oggi 3,2 milioni i green jobs" - aggiunge.
"L'Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani (83,4%), un valore superiore alla media europea (53,8%) e a quello della Germania (70%) - conclude - Un risultato che determina una riduzione annuale delle emissioni pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2''.