Il presidente di Symbola rilancia il manifesto di Assisi
Nel talk online “L’Italia che verrà” Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e Mauro Lusetti, presidente Alleanza delle Cooperative Italiane, hanno rilanciato il Manifesto di Assisi per un’economia più a misura d’uomo contro la crisi.
“In questo difficile passaggio – ha detto Realacci – abbiamo capito l’importanza del sistema sanitario, dell’agroalimentare, dello smartworking, della formazione a distanza, di alcune politiche pubbliche. E il fondamentale ruolo della coesione sociale e del terzo settore. La tenuta delle comunità è stata importante per affrontare l’emergenza ma lo è anche per ripartire. Bisogna colmare le disuguaglianze che sono emerse con la pandemia inclusa quella della diffusione della banda larga su tutto il territorio nazionale, a partire dai piccoli comuni. In particolare nei territori minori è importante il ruolo che stanno assumendo le cooperative di comunità”.
“In Italia – ha aggiunto – la forza dell’economia, nei secoli, si è costruita in un incrocio tra comunità, innovazione, bellezza: per Carlo Maria Cipolla nella capacità di “produrre all’ombra dei campanili cose belle che piacciono al
mondo”. Occorre costruire un’economia e una società più a misura d’uomo, conviene in particolare al nostro Paese soprattutto nelle crisi che stiamo attraversando. Le scelte dell’Europa sul green deal ci aiutano in questa direzione. Perché l’Italia è forte quando fa l’Italia, quando, cioè, unisce le sfide del futuro e dell’innovazione con la sua cultura antica fondata su quel tessuto di comunità locali, territori, storie e paesaggi che l’agricoltura ha segnato in modo unico, alla base della forza del brand Italia nel mondo è fortissimo, e lo è molto più di quanto pensiamo”.
“Per far questo – ha concluso Realacci – occorre un impegno congiunto della cooperazione, delle imprese coesive e del terzo settore per permettere e rafforzare la ripresa. Con il Sacro Convento di Assisi, a partire dal seminario
estivo di fine luglio, chiameremo a raccolta quanti in questo periodo hanno compiuto atti concreti per difendere le comunità dall’epidemia e in favore dell’ambiente. È nostro compito, di coloro che hanno promosso i valori del
Manifesto di Assisi, cercare di costruire un mondo più sicuro, più a misura d’uomo, più civile e più gentile. Senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno”.