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Devono essere presentati ancora 12mila progetti, per un valore stimato di circa 5 miliardi di euro. Ma la ricostruzione post sisma dell’Italia Centrale del 2016-2017, un territorio interessato di ottomila chilometri quadrati tra Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria, prova a fare un upgrade sulla qualità della ricostruzione incentivando l’utilizzo del legno. «Abbiamo aumentato del 10% gli aiuti ai progetti che usano il legno», dice il commissario alla ricostruzione Guido Castelli. «C’è un plafond di circa un miliardo di euro, fino all’esaurimento dei fondi», continua il commissario, «destinato alle famiglie e alle imprese, che potrebbe innescare un circolo virtuoso di investimenti sul territorio».

Il nodo è, ancora oggi, la diffusione del progetto legno e la conoscenza, anche tra i professionisti, delle potenzialità del materiale per l’edilizia e la ricostruzione. «Sento spesso dire che il legno è il futuro», dice Claudio Giusti, presidente di Federlegno, «ma facciamo abitazioni di legno da 50 anni. Per questo, è necessario un lavoro a tappeto sul territorio». Per informare i cittadini, le amministrazioni e le imprese Fondazione Symbola e FederlegnoArredo, con il supporto della Struttura commissariale, organizzeranno una serie di incontri nelle aree del cratere. Il primo appuntamento, il 15 aprile ad Amatrice. Poi a Camerino, il 24 aprile, a Camerino, e a seguire ad Arquata del Tronto, San Ginesio, Ascoli Piceno, Norcia e Teramo. Tutte città e piccoli centri del cratere.Fino ad oggi, ma non c’era l’incentivo supplementare, sui 12mila progetti di ricostruzione chiusi, i casi di utilizzo del legno, sono stati sporadici. Un condominio a Visso, abitazioni residenziali a Fabriano e nella provincia di Ascoli Piceno. Iniziative spontanee.«Con 28 miliardi di investimenti il cratere dell’Italia Centrale è oggi il più grande cantiere edile d’Europa», dice il commissario Castelli. «Aver previsto una maggiorazione degli aiuti per chi sceglierà di ricostruire con strutture in legno è un segnale importante per il settore ma è anche una sfida per le opportunità che il legno nell’edilizia può offrire al territorio. L’obiettivo è attivare una dinamica virtuosa che attraverso lo sviluppo di una filiera legno 100% italiana valorizzi l’enorme patrimonio forestale dell’Italia centrale attualmente in stato di abbandono». Nella sola area del cratere operano 80 aziende della filiera del legno che fatturano circa 250 milioni e hanno oltre 700 dipendenti.Il nodo è sempre l’utilizzo della foresta italiana, il 70% del territorio nazionale.

Ne viene usato solo il 20% (contro il 60% della media europea), mentre il legno importato è l’80% del totale. «Abbiamo bisogno di una mappatura precisa della foresta italiana», dice Alessandra Stefani, presidente del Cluster nazionale Italia foresta legno, l’ente per lo sviluppo delle risorse del bosco. «A breve – continua – partirà un progetto di rilevazione aerea che ci darà una quadro preciso delle risorse. In ogni caso, non raggiungeremo mai la media europea, non è il nostro scopo. L’obiettivo del Piano strategico delle foreste è arrivare al 30% in venti anni, ma con un incremento della qualità dell’utilizzo».

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Ricostruzione post sisma del 2016, aiuti più alti per la ricostruzione in legno | Il Sole 24 Ore

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