Nel 2024 la quota delle rinnovabili sulla produzione interna ha raggiunto l’80% (fig. 1), risultato favorito anche dal progressivo calo della produzione da fonti fossili domestiche, penalizzate da costi di estrazione meno competitivi. La dinamica è costante, sia per quanto riguarda l’aumento del contributo delle rinnovabili nella produzione di elettricità (confermato dai primi dati, seppur parziali, del 2024), sia per ciò che concerne l’impraticabilità di aumentare in maniera significativa l’estrazione di gas off shore (e petrolio in Basilicata), non solo per l’impatto ambientale di quelle attività, ma anche per motivi economici. In generale, comunque, la produzione interna rimane largamente insufficiente a coprire la domanda nazionale, mantenendo elevata la dipendenza dalle importazioni (fig 1)

Per il 2024, un dato di rilievo è rappresentato dal risultato storico delle fonti rinnovabili (FER), che per la prima volta hanno soddisfatto oltre il 40% del fabbisogno elettrico nazionale: la copertura è stata pari al 41,2% della domanda complessiva, corrispondente a circa 130 TWh, in netto aumento rispetto al 36,8% dell’anno precedente. La distribuzione della produzione rinnovabile ha visto un contributo preponderante dell’idroelettrico (40%), seguito dal fotovoltaico (27%), dall’eolico (17%), dalle bioenergie (12%) e dal geotermoelettrico (4%).
La restante quota è stata coperta per il 42,5% da fonti convenzionali e per la parte residua dal saldo estero (fig.6).

Nei primi sei mesi del 2025 si osserva un fatto storico per il sistema energetico italiano: per la prima volta la produzione fotovoltaica ha superato quella dell’idroelettrico, da sempre la fonte rinnovabile dominante nel Paese.
Le imprese attive o potenzialmente coinvolte nella filiera delle energie rinnovabili ammontano nel 2024 a 40.760 unità, registrando un incremento dell’8,2% rispetto all’anno precedente e del 22,6% negli ultimi due anni. La composizione per tipologia di fonte rinnovabile rimane pressoché invariata: il fotovoltaico si conferma prevalente, rappresentando il 75,3% delle imprese, seguito da eolico (36,5%), bioenergie (22,6%), idroelettrico (17,1%), geotermoelettrico (12,9%) e solare termico (8,2%). oltre un terzo ha la sede legale in Lombardia, Lazio e Campania.

