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Gianni Silvestrini, Direttore scientifico Kyoto Club

Il quadro che si delinea sul fronte delle rinnovabili è al tempo stesso entusiasmante e contradditorio. Da un lato la corsa continua, e anche il 2020 ha visto nuovi record sia nella potenza elettrica installata che nella riduzione dei prezzi. Dall’altro, è chiaro che per raggiungere gli obiettivi di neutralità̀ climatica adottati da un numero crescente di Paesi occorre una ulteriore decisa accelerazione.

In uno scenario climatico Net zero 2050, alla fine del decennio gli investimenti annui mondiali nell’energia pulita dovrebbero triplicare.

Ma iniziamo con i segnali positivi. Nel 2020 l’aumento della potenza rinnovabile, 256 GW, ha rappresentato l’83% della crescita dell’intero settore elettrico. Sono ormai nove anni che l’incremento annuo di potenza delle rinnovabili a livello mondiale risulta sempre superiore a quello delle centrali fossili

Le tecnologie dell’eolico e del solare sono cresciute nel 2020 ad un ritmo più veloce degli ultimi due decenni e nella Ue, per la prima volta, la produzione elettrica rinnovabile ha superato quella prodotta dalle centrali a carbone e a gas.I valori del 2020 sono destinati a diventare la “nuova normalità”, con circa 270 GW di capacità rinnovabile previste per il 2021 e quasi 280 GW nel 2022.

Una normalità̀ che un tempo avrebbe fatto entusiasmare, ma che ora sappiamo essere assolutamente insufficiente. In questa prospettiva, i progressi della competitività̀ delle tecnologie fanno sperare. Il crollo del prezzo del solare e dell’eolico è, infatti, tale da minacciare ormai direttamente le centrali a carbone. Ben 800 GW sui 2.050 GW della capacità mondiale a carbone hanno costi operativi superiori rispetto alle nuove centrali solari e ai parchi eolici.

La sostituzione di questi impianti fossili, oltre ad essere economicamente conveniente, eliminerebbe 3 Gt di emissioni climalteranti all’anno.

Malgrado le ottime notizie sul fronte della diffusione delle rinnovabili e della riduzione dei costi, è bene però inquadrare il loro contributo nel contesto energetico complessivo.

Nel 2019 le moderne energie rinnovabili (escludendo l’uso tradizionale della biomassa nei Paesi in via di sviluppo) hanno soddisfatto l’11,2% dei consumi energetici finali, un valore in crescita rispetto all’8,7% di un decennio prima.

Questi dati ci dicono due cose: da un lato che, nonostante l’enorme crescita delle rinnovabili elettriche, la quota complessiva di energie pulite è ancora limitata.Dall’altra chiariscono l’enorme sfida che ci aspetta per raggiungere la neutralità climatica fra 30-40 anni.

Fonte: GreenItaly 2021 - la ricerca su dati e storie della green economy italiana di Symbola e Unioncamere

 

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