Festival Fondazione Symbola, ospite il commissario Legnini: «Danni lievi, domande per i contributi: basta proroghe».
Per vincere la partita della ricostruzione, ma anche della rigenerazione, dei territori colpiti dal sisma, è necessario fare coesione. Questo è il sentimento comune emerso dalla prima giornata del Festival della soft economy della Fondazione Symbola, al via proprio ieri mattina. Ospite speciale il commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini oltre a tante personalità e sindaci. Nel corso dell'appuntamento sono state affrontate tutte le tematiche per raccontare una comunità che non vuole cedere nonostante ancora ci siano 26mila sfollati (dato aggiornato a giugno) e ben 26 zone rosse. Il segretario generale della Fondazione Symbola ha ricordato come il Centro Italia sia «un grande banco di prova. Tutti i temi e le sfide sono qui, dove abbiamo l'occasione di fare un salto nella contemporaneità nel segno della sostenibilità». E poi la proposta di riunire obiettivi e visioni in un unico documento, una sorta di Carta della ricostruzione per celebrare il quarto anniversario dal sisma con speranza. Fra gli interventi, quello degli archistar Stefano Boeri e Mario Cucinella ma anche di diversi sindaci della provincia, come Mauro Falcucci di Castelsantangelo e Sandro Sborgia di Camerino. Per il primo, serve «rivisitare e attuare la legge 97 del 1994 sulla montagna, prendere il meglio dell'impianto normativa per il terremoto del Friuli e per quello del '97 e uno strumento di pianificazione ad hoc per le aree protette». Per Sborgia invece è impensabile immaginare una ricostruzione materiale senza mettere a disposizione delle comunità i servizi essenziali, specie quelli sanitari. A concludere gli interventi, il commissario Legnini il quale ha affermato che «perla ricostruzione privata, la dotazione di norme e i decreti attuativi sono sufficienti ma non è possibile dover ancora parlare di danni lievi. Gli Ufficiali speciali hanno stimato che mancano almeno 7-8mila domande di contributo. Dobbiamo chiudere questa partita e serve uno sforzo per comprendere il perché di questa lentezza. Il prossimo termine per queste domande sarà l'ultimo, non si prorogherà ulteriormente, è decisivo per il decollo della ricostruzione. Anche la pianificazione è troppo indietro e questo oggi non dipende dal commissario o dalle norme. Ad oggi serve una norma per la stabilizzazione del personale; una norma stabile sull'economia e poi la messa a regime dell'ecosisma bonus col contributo per la ricostruzione; una strategia aggiornata di infrastrutturazione digitale e una governance stabile per il futuro, che investe governo e parlamento perché la gestione commissariale non può durare in eterno. Serve un completa mento dell'ossatura normativa affinché si parta veramente».