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Dietro ogni vittoria, record o emozione sportiva, c’è spesso un dettaglio italiano. Lo dimostra il report “100 Storie Italiane di Sport”, presentato oggi a Roma e promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con Fondazione Symbola, Confartigianato e Deloitte. Un progetto che dà voce a cento imprese distribuite su tutto il territorio nazionale, capaci di trasformare talento, innovazione e artigianalità in motore per lo sport italiano e internazionale.

Sport e manifattura: un binomio vincente

“Le 100 storie presenti nel report raccontano uno sport sostenibile, inclusivo, a misura d’uomo”, ha dichiarato Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola. Secondo Realacci, il comparto sportivo non è solo un settore economico, ma una vera e propria filiera di eccellenza italiana che troppo spesso resta invisibile. “Il movimento diventa cultura economica”, afferma, sottolineando come molte piccole e medie imprese riescano a coniugare innovazione e tradizione, bellezza e tecnologia, competizione e sostenibilità.

Marco Granelli, presidente di Confartigianato, ha posto l’accento sull’intelligenza artigiana: “I nostri laboratori creano autentici gioielli. Dalla tecnologia dei materiali alle forme più sofisticate, la qualità del Made in Italy emerge anche nello sport, conquistando i mercati mondiali con creatività, flessibilità e spirito di squadra”.

Dello stesso avviso anche Ernesto Lanzillo di Deloitte, che ha parlato della sport industry italiana come “ambasciatrice della cultura del bello e ben fatto”. Il settore è infatti trainato da innovazione, artigianalità e da una solida tradizione industriale, tanto da essere replicato con successo anche in altri comparti produttivi.

I numeri della filiera sportiva italiana

Il report, presentato anche dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, e da rappresentanti di aziende come Biotex, Cisalfa e Ortholabsport, fotografa un settore altamente competitivo: le 100 imprese selezionate, articolate in 256 unità locali, impiegano oltre 20.000 addetti e generano un fatturato complessivo di 13,1 miliardi di euro. Impressionante il dato sull’export: il 63,8% del fatturato proviene dai mercati internazionali, percentuale che supera il 70% per le imprese specializzate in un’unica disciplina.

Il Nord Italia guida questa corsa, con quasi l’80% degli stabilimenti produttivi e una forte concentrazione di occupazione e fatturato. Un altro dato rilevante: la produttività per addetto è tripla rispetto alla media del settore, a conferma dell’alta efficienza delle imprese coinvolte.

Esempi d’eccellenza: dal carbonio al riciclo

Tra le cento realtà censite emergono storie esemplari: Biotex (Faenza), pioniera nell’intimo tecnico sportivo, utilizza una fibra innovativa (BTX) per garantire traspirabilità e prestazione in condizioni estreme. Cisalfa Group, oggi tra i leader della distribuzione sportiva, nasce da un piccolo negozio a Tivoli nel 1997 e raggiunge quasi 60 milioni di visite l’anno. Ecopneus trasforma pneumatici fuori uso in superfici sportive d’avanguardia, riducendo l’impatto ambientale.

Ortholabsport, prima realtà italiana di ortopedia sportiva, realizza dispositivi su misura per atleti professionisti e amatoriali. Ancora, Retificio La Rete, a Monte Isola, ha saputo trasferire l’arte della rete da pesca allo sport, fornendo stadi iconici come l’Olimpico di Roma e lo Stadium di Torino.

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Sport, il Made in Italy protagonista sulla scena globale | Quimotori.com

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