Il decreto attuativo del «piano di transizione 5.0», che prevede un credito d'imposta alle imprese che abbiano effettuato nuovi investimenti in progetti di innovazione, al di là della tempistica della sua emanazione che ha creato alcuni problemi alle imprese riguardo ai tempi di attuazione degli interventi, è un provvedimento importante. Con il decreto attuativo il Governo mette, infatti, in campo una politica economica che si pone in linea di continuità con gli interventi previsti per «Industria 4.0» che avevano contribuito a dare una notevole spinta agli investimenti per l'innovazione e ad accrescere la capacità competitiva delle imprese. In particolare, la crescita economica che si è avuta nel periodo post-covid è stata in larga parte dovuta al fatto che molte imprese, beneficiando delle agevolazioni di «Industria 4.0», si sono fatte trovare pronte a cogliere le opportunità legate alla ripartenza del nuovo ciclo economico, grazie agli investimenti effettuati nei rinnovati sistemi produttivi e nelle nuove tecnologie. L'esaurirsi del ciclo degli investimenti, unitamente all'innalzamento dei tassi di interesse, ha poi contribuito a frenare le imprese in tale ambito e, pertanto, il rilancio di una nuova iniziativa di sostegno finanziario su questi temi, torna positivamente a riportare l'attenzione sull'importanza di continuare ad investire, in particolar modo su progetti volti a conseguire efficientamento energetico e obiettivi di sostenibilità, nella prospettiva di ottenere un notevole beneficio in termini di risparmio, elemento cruciale per abbassare i costi aziendali e aumentare la competitività delle imprese. Il provvedimento «5.0» è pertanto tempestivo ed opportuno, nell'ottica di una svolta dell'attuale congiuntura, tale da garantire una ripresa degli investimenti che determini un nuovo e positivo ciclo economico, auspicabilmente caratterizzato anche da una ripresa dei consumi delle famiglie. È importante ricordare che «Transizione 5.0» rappresenta un'evoluzione significativa nella nostra interazione con le tecnologie che mira a creare un equilibrio tra avanzamento tecnologico e sostenibilità ambientale. Si possono, in tal modo, porre le basi per una strategia di sviluppo in grado di determinare un nuovo paradigma economico, caratterizzato da una crescita complessiva della nostra società, nel rispetto e in armonia con l'esigenza di tutelare il nostro pianeta. Transizione 5.0 rappresenta una tappa imprescindibile per le aziende che intendano rimanere competitive sui mercati. Investire in digitalizzazione e sostenibilità, peraltro, non solo rende le imprese più competitive nel breve termine, ma le prepara anche a un futuro più resiliente e responsabile. Diversi studi confermano che le imprese che adottano strategie di digitalizzazione e sostenibilità tendono a performare meglio rispetto a quelle che non lo fanno: le aziende leader nella digitalizzazione hanno una probabilità 2-3 volte maggiore di aumentare la loro produttività e crescita rispetto a quelle meno avanzate digitalmente; le aziende con elevate prestazioni in sostenibilità hanno margini di profitto superiori rispetto alle loro controparti meno sostenibili; le aziende che investono in sostenibilità hanno un rendimento del capitale investito (Roi) superiore e una migliore gestione del rischio. Il rapporto «Green Italy» di Symbola/Unioncanere evidenzia che le imprese che hanno puntato su un maggior risparmio energetico, idrico e su un utilizzo più razionale delle materie prime, risultano più competitive rispetto alle imprese non eco-investitrici. Tra le prerogative degli investimenti in «Transizione 5.0», va poi evidenziato che, con essi, le imprese hanno la possibilità di allinearsi, in termini di compliance aziendale, alle disposizioni e alle normative sulla tutela dell'ambiente, con grande beneficio anche riguardo al tema dell'accesso al credito. Il mondo finanziario è sempre più orientato a concedere credito a condizioni migliori, alle imprese che hanno migliorato sostenibilità ed efficientamento energetico. Inoltre, il «5.0» contribuisce alla crescita complessiva della reputazione aziendale, con un grande ritorno d'immagine soprattutto nei confronti dei giovani con possibilità di attrarre e trattenere talenti. «Investire nella sostenibilità e nel digitale porta vantaggi alle imprese».