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Se è vero che all’uomo non rimane che lo spazio da esplorare, forse è anche vero che è nello spazio che si potrà risolvere il dilemma della transizione energetica. La soluzione potrebbe essere quella che sta esplorando Thales-Alena Space, azienda con sede a Roma nata dalla join venture fra la francese Thales e l’italiana Leonardo, che da oltre 40 anni si occupa di high-tech per telecomunicazioni, navigazione, osservazione della Terra, gestione ambientale, esplorazione e infrastrutture orbitali. Grazie a queste forti competenze in ambito spaziale, è stata scelta dall'Agenzia Spaziale Europea per studiare la fattibilità del progetto “Solaris”, con cui l'Europa punta a eliminare l'uso di petrolio, gas e combustibili solidi nel settore energetico, sfruttando pannelli solari installati su satelliti. Quella che si produrrebbe nello spazio, sarebbe un’energia disponibile 24 ore su 24, dal momento che i raggi solari impatterebbero costantemente sulle superfici dei moduli fotovoltaici, non subendo l’intermittenza della produzione che abbiamo sulla Terra dovuta all’alternarsi del giorno e la notte e ai fenomeni atmosferici. Il progetto, una volta ultimato e a pieno regime, contribuirebbe con una produzione elettrica che si aggira attorno agli 800 TWh annui. Gli studi di fattibilità del progetto dovrebbero terminare nel 2025 con una dimostrazione su piccola scala, per poi essere ultimati definitivamente entro il 2050, data limite per l’Europa per completare la transizione ecologica e azzerare le emissioni.

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