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In una relazione stretta conilterritorio in cui operano ed anche con clienti, fornitori, istituzioni e comunità locale. Poiché un'azienda vive di relazioni, iniziative di welfare per i dipendenti, la collaborazione con gli enti locali, i progetti con il Terzo Settore sono modi per instaurare relazioni positive con il territorio, al fine di crescere in maniera armonica e sostenibile. Un parallelo affascinante collega questi concetti del management contemporaneo alla nave scuola Amerigo Vespucci della definita "la nave più bella del mondo". Questo veliero, autentico simbolo di tradizione e formazione, incarna valori e sfide che rispecchiano quelli del nuovo management orientato alla sostenibilità e al bene comune. Innanzitutto, i valori della leadership e della formazione continua, dato che fin da11931 la Vespucci viene utilizzata per l'addestramento degli ufficiali dell'Accademia navale e di altri giovani marinai. A bordo, gli ufficiali esperti guidano e trasmettono conoscenze ai cadetti, in un continuum di apprendimento pratico e tutoraggio. La vita di bordo richiede disciplina, esempio e leadership condivisa fra tutti. Avendo completato proprio in Liguria un impegnativo viaggio attorno al mondo durato due anni, con tappe in decine di paesi e migliaia di miglia di navigazione, la Vespucci è come se metaforicamente rappresentasse la sfida manageriale di pianificare, correggere la rotta e orientarsi in un contesto globale complesso e incerto. Con uno scopo (purpose) ben preciso, che non è solo addestrare persone, ma anche portare nelmondo unmessaggio di eccellenza italiana e di dialogo tra i popoli. E poi ci sono quei valori di perseveranza, impegno e coesione, ben rappresentati dal motto "Non chi comincia ma quel che persevera". Come per il management sostenibile, per perseguire obiettivi di lungo periodo ci vogliono costanza e determinazione, anche quando i risultati non sono immediati. È proprio a bordo che l'equipaggio sperimenta l'importanza di coesione e impegno condiviso, incarnando un profondo senso di appartenenza, di identità e rispetto per l'ambiente. È una rotta etica orientata al bene comune e alla sostenibilità quella della Vespucci e coincide con la direzione verso cui si muove pure il management odierno. Negli ultimi anni il mondo del management vive una trasformazione profonda, spinta dalla necessità di conciliare obiettivi economici con valori sociali e ambientali. Documenti come il Manifesto degli studi di management, recentemente presentato a Genova dalla Società Italiana di Management (Sima), e i position paper del movimento internazionale Rrbm (Responsible Research for Business and Management) tracciano una nuova direzione per i manager: non più unica attenzione al profitto, ma pure un orientamento al bene comune e alla sostenibilità. Da questa visione, ispirata al far bene a fin di bene, discendono alcuni temi chiave. Il primo è la centralità dello scopo (purp os e), oltre il risultato economico. Ad esempio, il Manifesto Sima auspica di superare la contrapposizione tra profitto e responsabilità sociale, promuovendo un nuovo umanesimo del management. Analogamente, a livello internazionale Rrbm sottolinea che il business può essere un mezzo per un mondo migliore se guidato da ricerca scientifica e da pratiche organizzative responsabili e di impatto. Un altro tema chiave è la coesione come leva competitiva. La cooperazione tra dipendenti, la fiducia e le relazioni con la comunità si rivelano fattori di competitività per le imprese. Il recente report della Fondazione Symbola "Coesione è Competizione 2025" evidenzia come il vecchio modello di contrapposizione fra datore di lavoro e dipendenti sia obsoleto, soppiantato da una concezione coesiva del fare impresa in cui l'azienda è vista come un organismo unico, con valori condivisi e lavoratori responsabilizzati. Un ulteriore tema è l'integrazione dell'innovazione tecnologica - digitale, intelligenza artificiale e big data - con la visione umanistica del management. Gli a zi endali sti italiani invitano i dirigenti d'impresa a valorizzare la persona (i lavoratori, i clienti, la comunità) accanto alle tecnologie impiegate. Ciò permette di mantenere etica, creatività ed empatia al centro delle decisioni manageriali. Un quarto tema è il dialogo a tutto tondo con i cosiddetti portatori di interesse. Tutte le organizzazioni votate alla sostenibilità sviluppano Rosario Paraci, insegna Principi di Management all'Università di Catania È giornalista pubblicista L'esempio del Vespucci simbolo nel mondo di leadership e formazione

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Etica, creatività ed empatia al centro delle decisioni dei manager contemporanei | La Sicilia

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