Oa scomparsa di Fulco Pratesi addolora la comunità del Wwf e tutti gli ambientalisti. Dovrebbe però colpire anche chi non lo seguiva o lo conosceva ma che ha a cuore l'idea di un'Italia più pulita, più civile, più gentile. E per questo più attenta alle ragioni dell'uomo e della natura. Il contributo di Fulco è stato molto importante per formare e appassionare, accompagnandole anche fisicamente in tutta Italia, generazioni di naturalisti. A partire da quelli che, per dirla con una felice espressione del mio amico Gianfranco Bologna (direttore scientifico del Wwf Italia, ndr), hanno avuto il loro '68 osservando, magari all'alba, animali in libertà. Fulco era una persona molto simpatica e attiva, con un atteggiamento positivo e sempre ottimista nei confronti della vita. Il contrario di quegli ambientalisti cupi che, per me, invitano poco a un'azione comune. Era inoltre uno straordinario artista della natura. Ho in casa un magnifico acquerello di uno svasso maggiore (uccello della famiglia dei Podicipedidi, ndr), che mi regalò in occasione del mio matrimonio... inutile dire che fu lui a indicarmi la specie. Tra sogni e necessità, la lezione di Fulco Pratesi La sua competenza e la sua vitalità sono state determinanti nel formare generazioni di ambientalisti. In ricordo del fondatore del Wwf Ermete Realacci* La sua creatività, non sempre condivisa, incuriosiva e apriva nuovi spazi. Penso ad esempio alla popolarissima rubrica "Ecologia domestica" pubblicata da Nuova Ecologia, il mensile che avete tra le mani. A cavallo tra gli anni '80 e '90 il pensiero e l'attivismo che si aggregò intorno alle maggiori associazioni ambientaliste ebbe una fase di grande effervescenza e ottenne importanti successi: dallo stop al nucleare alla legge 394, che creò una nuova rete di Parchi nazionali e Aree protette, a un Classe 1934, Fulco Pratesi è stato architetto, giornalista, scrittore, illustratore, politico e soprattutto uno dei pionieri dell'ambientalismo italiano. Nel 1966 fondò il Wwf Italia, di cui è stato presidente fino al 2007 e di cui negli ultimi anni era presidente onorario. Fin dalla sua fondazione ha inoltre ricoperto il ruolo di direttore responsabile del magazine "Panda". È stato anche parlamentare, dal 1995 al 1997, con i Verdi. Nel 2020 l'Università di Palermo gli ha conferito la laurea honoris causa in Biodiversità e biologia ambientale. profondo cambiamento in tante parti dell'opinione pubblica, delle istituzioni, dell'economia. Proprio in una foto scattata ne11990 della redazione e dei collaboratori di Nuova Ecologia, allora diretta da Paolo Gentiloni, c'è una rappresentazione, seppur parziale, del dream team dell'ambientalismo italiano in campo in quegli anni: Fulco e il Wwf diedero un contributo fondamentale. La sua competenza, i suoi tanti talenti, la sua prorompente vitalità, mitigata dalla saggezza dell'amatissima Fabrizia, sono stati determinanti. E sono continuati nei decenni successivi. Nella difficile situazione che stiamo vivendo oggi avremmo tanto bisogno dell'entusiasmo e del pragmatismo di Fulco. Ha vissuto una vita intensa e positiva. È una fortuna aver fatto un tratto di strada insieme. Mi piace ricordarlo con una poesia indiana del 600 a.C.: "Non rinunciare mai a sognare che un giorno potrai volare e gareggiare tra i picchi con le aquile. Ma quando la gente del villaggio ti chiamerà per ricostruire il ponte distrutto dalla piena del torrente, quel giorno vedi di esserci".