L’Italia è il principale destinatario delle risorse del Recovery Plan e anche per questo è chiamata a un ruolo da protagonista nella transizione verde.
La sostenibilità, oltreché necessaria per affrontare la crisi climatica, riduce i profili di rischio per le imprese e per la società tutta, stimola l’innovazione e l’imprenditorialità, rende più competitive le filiere produttive. Lo dimostrano i dati e le storie del Rapporto GreenItaly, arrivato alla dodicesima edizione, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne e con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica. Al rapporto hanno collaborato Conai, Novamont, Ecopneus; molte organizzazioni e oltre 40 esperti.
Il dodicesimo rapporto GreenItaly focus Lombardia è stato presentato da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola con Beppe Sala, Sindaco di Milano; Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo; Raffaele Cattaneo, Assessore Ambiente e Clima Regione Lombardia; Regina De Albertis, Presidente Assimpredil Ance e Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola. Ha moderato il dibattito Elisabetta Soglio giornalista Corriere Buone Notizie.
“La Lombardia può essere alla guida di un’Italia che fa della transizione verde – dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – la chiave per costruire un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo più forti e capaci di affrontare il futuro. È questa la direzione indicata dall’Europa con il Next Generation EU, alla base degli ingenti finanziamenti del PNRR, per affrontare la pandemia e la crisi climatica. Un’economia che, come dice il Manifesto di Assisi, non lascia indietro nessuno, non lascia solo nessuno per costruire un mondo più sicuro, civile e gentile.
Nel Rapporto GreenItaly si conferma una accelerazione verso la greeneconomy del sistema imprenditoriale italiano. Un’Italia che fa l’Italia che sperimenta in campo aperto un paradigma produttivo fatto di sostenibilità, innovazione, bellezza, cura e valorizzazione dell’ambiente, dei territori, delle comunità”.
“La transizione verso un’economia che sia realmente sostenibile nel lungo periodo per la vita dell’ambiente e della società – dichiara Giovanni Fosti, presidente della Fondazione Cariplo – è un’urgenza non più rimandabile. Occorre leggere tutte le opportunità che l’economia green ci può offrire insieme alla consapevolezza delle possibili difficoltà: percorrere questa strada genera infatti valore e crescita, ma allo stesso tempo la sfida al cambiamento non ha su tutti lo stesso impatto. Il nostro territorio ha sviluppato una grande attenzione condivisa sul tema dell’economia circolare, favorendo la creazione di importanti alleanze tra imprese, istituzioni e reti di comunità su azioni di riduzione dello spreco e valorizzazione delle risorse, che possono diventare strumenti di inclusione e contrasto alla disuguaglianza. Per proseguire con equilibrio nella transizione verde è oggi cruciale abilitare nelle persone le competenze richieste in ambito green jobs, investendo sulla formazione e sulla valorizzazione del capitale umano a partire dai più giovani”.