Far salire di sole due classi il patrimonio edilizio residenziale consentirebbe la riduzione media del 40% della bolletta di una famiglia, pari a un risparmio annuo di 1.067 euro ai costi del 2022, in base al rapporto «Il valore dell'abitare» promosso da Cresme, Fondazione Symbola, Assimpredil Ance e European Climate Foundation. Riqualificare, inoltre, aumenta il valore delle abitazioni: una casa ristrutturata, come evidenziato nella ricerca, vale infatti mediamente il 44,3% in più di una casa da ristrutturare. I pionieri Fra i pionieri della transizione energetica del patrimonio edilizio italiano c'è Harley&Dikkinson, che ha sviluppato un ecosistema di garanzie e servizi digitali per semplificare la riqualificazione per famiglie, imprese e professionisti. Harley&Dikkinson Alessandro Ponti, presidente della società «AgoràHD è il fulcro di questo sistema: garantisce sicurezza nei pagamenti, con un meccanismo che rilascia i fondi solo a lavori completati e certificati, e facilita l'accesso ai finanziamenti, grazie ad accordi con partner bancari», spiega Alessandro Ponti, presidente della società. E aggiunge: «Ma la nostra visione va oltre la singola abitazione: riqualificare non significa solo migliorare un edificio, ma rigenerare l'intero contesto urbano. Ecco perché, in oltre vent'anni di attività, abbiamo sempre messo al centro le persone e le comunità. Con il progetto CentopiazzeHD, trasformiamo spazi pubblici in luoghi di socialità e sostenibilità, integrando la riqualificazione energetica con la rigenerazione urbana. Il nostro obiettivo è offrire soluzioni sicure, sostenibili e vantaggiose, aiutando le famiglie a vivere in case più efficienti e città più accoglienti, in linea con la nostra mis_ sion di integrazione sociale e lotta alla solitudine». Il processo Il processo di riqualificazione del patrimonio edilizio italiano, però, procede a rilento, gravato da un labirinto burocratico. 4:? «Nel corso di questi anni abbiamo assistito a un turbinio del quadro normativo. Pensiamo alle modifiche del Superbonus no% o dell'Ecobonus, che hanno generato tanta incertezza non solo tra i cittadini, ma anche tra imprese e professionisti», fa notare Ponti. A questo si aggiunge la frammentazione delle autorizzazioni tra comuni e regioni, con iter procedurali che inevitabilmente hanno allungato i tempi di intervento in anni. «Delineare incentivi stabili e prevedibili, evitando i cosiddetti stop&go, e un modello unico di autorizzazione che riduca il numero di passaggi burocratici, favorirebbe la pianificazione a lungo termine degli interventi», sottolinea. Non da ultimo, secondo Ponti, c'è la mancanza di strumenti di garanzia e di soluzioni finanziarie personalizzate che ha frenato l'adozione su larga scala degli incentivi di efficientamento energetico. «La creazione di un fondo strutturale per l'efficientamento energetico potrebbe garantire la continuità dei finanziamenti», suggerisce. In questa ottica si pone l'accordo di Harley&Dikkinson con Immobiliare. it, volto a offrire agli utenti, fin dagli step iniziali della ricerca di un immobile sul noto sito web, una visione chiara e immediata degli eventuali costi di intervento per la riqualificazione energetica. Nella stessa direzione va il progetto di ricerca sui crediti di carbonio, svolto con il Politecnico di Milano e l'agenzia di certificazione Rina, grazie al quale è oggi possibile calcolare e certificare il risparmio ottenuto da una riqualificazione energetica di un edificio in termini di emissioni. La CO2 che non verrà più emessa in atmosfera dall'edificio viene trasformata in crediti di carbonio, che possono essere venduLa CO2 non emessa dall'edificio si trasforma in crediti di carbonio da vendere sul mercato. Per il proprietario c'è uno sconto sui lavori ti sul mercato di riferimento, comportando per il proprietario dell'immobile uno sconto nella rata di finanziamento dei lavori. La sfida La decarbonizzazione del patrimonio edilizio è una delle grandi sfide che il settore delle costruzioni dovrà affrontare nei prossimi anni, ma è anche un'occasione di sviluppo. Il rapporto del Cresme stima che ogni miliardo di euro di investimenti in costruzioni produca un valore aggiunto di un miliardo e ioo milioni e un effetto diretto e indiretto sull'occupazione di 15.132 nuovi posti di lavoro.
Elena Comelli | Corriere della Sera