A livello internazionale, l’animazione si afferma sempre più come un linguaggio adatto per raccontare temi di attualità e storie morali al grande pubblico, puntando su un target adulto che finalmente ne riconosce la capacità narrativa e linguistica nel narrare “storie da grandi”. Assistiamo anche in Italia a una rinascita del lungometraggio d’animazione per adulti e crossover (per un pubblico trasversale). Oltre al rinnovato interesse verso le sala cinematografiche, il settore in maggiore espansione nel nostro Paese rimane comunque quello televisivo per l’infanzia, caratterizzato da due tendenze principali: da un lato, l’adattamento di prodotti editoriali e lo sviluppo transmediale; dall’altro, l’innovazione linguistica e tecnologica con serie in animazione a 360 gradi o prodotti studiati per essere fruibili anche a non vedenti e non udenti.
A livello internazionale, l’animazione si afferma sempre più come un linguaggio adatto per raccontare temi di attualità al grande pubblico. Così come il fumetto si è oramai affermato come un mezzo efficace per raccontare grandi pagine di giornalismo per adulti e ragazzi, il cinema di animazione si sta sempre più aprendo all’attualità e alla cronaca. Basti pensare all’edizione 2019 di Anima, il festival internazionale del cinema di animazione di Bruxelles, che ha ospitato nel suo programma tre lungometraggi che raccontano la guerra civile in Angola, la repressione dei Khmer rossi in Cambogia, la vita nei campi profughi di Beirut. Questa tendenza continua un filone che in passato è stato aperto da film di grande successo internazionale, come Persepolis e Valzer con Bashir. Tuttavia, tempi e costi di produzione di un lungometraggio richiedono produzioni significative, capaci di puntare sulla diffusione nei festival internazionali, ma anche a forme di distribuzione sulle piattaforme OTT come Netflix (vedi l’americana Love, Death & Robots).
In Italia, il mercato ancora poco maturo ha spinto fino ad adesso la maggior parte degli studi a puntare sul mercato più “sicuro” dell’intrattenimento (serie televisive per un pubblico di bambini), piuttosto che su film per adulti. Ma le cose stanno cambiando da qualche anno, grazie a nuovi bandi e leggi che incentivano la produzione, come il recente Tax Credit: strumenti che mirano a far crescere il mercato, a favore della crescita di nuovi talenti e studi più forti, in grado di permettersi produzioni di film più “sperimentali”. A tal proposito nelle ultime edizioni di questa ricerca abbiamo seguito con interesse la genesi di film d’autore per adulti come Gatta Cenerentola di Mad Entertainment o il coraggioso Mani Rosse di Studio Mistral, prodotto dal taglio sociale dedicato al difficile pubblico teen. Un lungometraggio e un medio metraggio nati per le sale cinematografiche che hanno mostrato a critica, broadcaster ed esercenti come l’animazione d’autore può riempire le sale e aggiudicarsi premi spesso appannaggio di prodotti più mainstream.
E in quest’ultima stagione? È nuovamente Mad Entertainment di Napoli, con Alessandro Rak, a lanciare l’ennesima sfida al grande schermo con un inedito progetto di film in animazione dal titolo The Walking Liberty, una coproduzione che vede tra i partner Rai Cinema, presentato al Cartoon Movie di Bordeaux. Il film di Rak non è stato l’unico progetto italiano a incuriosire il pubblico di Bordeaux, un altro degli autori più blasonati e lontani dal mainstream dell’animazione italiana, Simone Massi, infatti, ha presentato Tre infanzie, il suo primo progetto di lungometraggio: un affresco che racconta la campagna marchigiana e gli sforzi di una famiglia per emanciparsi attraverso tre generazioni. Simone Massi che aveva già fatto parlare di sé negli ultimi mesi firmando le pregevoli animazioni del documentario La Strada dei Samouni di Stefano Savona, vincitore del prestigioso Oeil d’Or come miglior documentario al Festival di Cannes.
La rinascita del lungometraggio d’animazione made in Italy però ha ancora in serbo altre sorprese. Nella stagione in cui La gabbianella e il gatto di Enzo d’Alò compie venti anni e gli Oscar decretano Spider-Man – Un nuovo universo miglior film d’animazione incoronando la fumettista italiana Sara Pichelli, coautrice del personaggio di Miles Morales, altri due progetti fanno capolino tra i titoli che vedremo nel prossimo futuro nei cinema: stiamo parlando di Prendiluna, tratto dall’omonimo romanzo di Stefano Benni, appena entrato in produzione per la regia di Christian De Vita e prodotto da Cartobaleno e Studio Campedelli. E dell’atteso La famosa invasione degli orsi in Sicilia, in concorso nella selezione Un Certain Regard dei premi del Festival di Cannes. Il lungometraggio dall’imminente uscita nelle sale francesi segna l’esordio alla regia di Lorenzo Mattotti, che dopo la fortunata esperienza di “scenografo” per il Pinocchio di Enzo D’Alò, dà vita all’adattamento del racconto illustrato di Dino Buzzati, per la produzione dalla francese Prima Linea e dell’italiana Indigo Film.
Se il mercato dell’animazione cinematografica mostra segni chiari di espansione, la stessa cosa può dirsi per quello televisivo. Basti vedere il numero di progetti attivati o in fase di attivazione da Rai Ragazzi per il 2019. Dalle serie per Rai Yoyo come Alice e Lewis, un’originale trasposizione di Alice nel paese delle meraviglie firmata da MoBo, la nuova società che riunisce Studio Bozzetto e Movimenti Production; a Il piccolo lupo cattivo, coproduzione franco belga realizzata da Maga Animation e la parigina Xilam. A questi titoli si aggiungono altri due progetti particolarmente innovativi: Lampadino e Caramella e Giù dal nido. Il primo, prodotto da Animundi, è studiato per essere accessibile a tutti i bambini, applicando al suo interno espedienti che lo rendano fruibile anche da soggetti non udenti, non vedenti o affetti da autismo. Il secondo, realizzato da L&C, sarà invece la prima serie in animazione a 360 gradi prodotta da Rai Ragazzi, fruibile in maniera lineare in televisione e in modalità non lineare (lasciando allo spettatore la possibilità di scegliere l’inquadratura) su Rai Play YoYo. Anche per Rai Gulp sono in fase di sviluppo nuove serie d’animazione: da Klincus Corteccia, adattamento dell’omonima collana editoriale nata dalla penna di Alessandro Gatti e dalla matita di Matteo Piana, realizzato dal torinese Showlab e da Grid Animation; a Berry Bees, una nuova produzione targata Atlantyca, anch’essa tratta da una collana di libri per ragazzi. La serie che crea più aspettativa però sembra essere il nuovo progetto Dragonero, un fantasy ideato in coproduzione con Sergio Bonelli Editore, basato sul brand Dragonero, già sviluppato in chiave transmediale su più media: dai fumetti per adolescenti a quelli per bambini, ai romanzi.
La stagione 2018/2019 dell’animazione televisiva italiana accanto alle novità e ai successi è stata anche segnata da un fallimento per certi versi annunciato. Stiamo parlando dell’attesissimo Adrian, la serie evento voluta da Adriano Celentano che lo vedeva protagonista, ringiovanito e rinvigorito, in una Napoli distopica e futuristica. Dopo una produzione durata oltre dieci anni e una serie di cambiamenti di broadcaster (da Sky a Mediaset) e società di realizzazione (da Cometa Film a Mondo Tv), con tanto di cause giudiziarie, finalmente Mediaset ha mandato in onda la prima puntata della serie prodotta dal Clan Celentano registrando una perdita di share dopo il primo episodio e sollevando un vespaio di polemiche. Adrian, dopo quattro delle nove puntate previste è stata interrotta fino a data da destinarsi.
A conclusione della nostra fotografia del settore, da rilevare una crescente attenzione verso le nuove generazioni di autori e animatori che coinvolge le scuole e gli enti di formazione o i festival che sono andati moltiplicandosi sul territorio e specializzandosi. Un esempio virtuoso è la nascita, sotto l’ala protettrice dello Studio T-Rex Digimation di Andrea Zingoni, di una sezione dello studio dedicata ai giovanissimi creativi denominata T-Rex Young che ha realizzato per l’Unicef il video Non calpestateci! Stiamo cercando di crescere presentato a Cartoons on the bay 2019. Inoltre, la stessa Rai Ragazzi lo scorso autunno ha lanciato un pitch dal titolo L’ora di tuffarsi, un’iniziativa rivolta ai giovani (età media venticinque anni) ai quali è stata data la possibilità di presentare i loro progetti inediti (dieci in tutto) davanti alla struttura Cartoni animati di Rai Ragazzi e ad altri esperti del settore, tra cui una delegazione di produttori indipendenti. Una bella iniziativa che Rai Ragazzi sembra intenzionata a replicare in maniera ancora più strutturate nei prossimi mesi.