La questione del neopopolamento nasce dall'urgenza di elaborare una visione del territorio nazionale consapevole degli impatti sempre più evidenti e dei rischi sempre più gravi conseguenti all'abbandono delle aree montane e alto collinari che secondo Eurostat costituiscono ben il 66% del Paese. È "la nuova questione territoriale italiana" visto che i sistemi insediativi più densamente
abitati e intensamente urbanizzati del Paese sono prossimi, relazionati e spesso interstiziali alle catene alpina, appenninica e insulari. L'invecchiamento e l'indebolimento sociale, demografico ed economico delle comunità che risiedono in questi territori evidenzia una drammatica contraddizione: il rischio del definitivo abbandono, laddove ci sarebbe più bisogno di comunità residenti,
vitali e operose, di presidi e istituzioni locali capaci di realizzare le azioni di adattamento e le economie di mitigazione necessarie a contrastare la crisi climatica. Per questo il neopopolamento non può essere il risultato di un lento e progressivo processo di abbandono delle città ma piuttosto l'esito di un progetto - culturale, politico ed economico - capace di costruire e offrire le condizioni di una attrattività dei territori centrata sul loro essere la frontiera avanzata delle principali sfide della nostra contemporaneità: quella globale rappresentata dalla crisi climatica e quella demografica che riguarda l'Europa e più in generale l'Occidente. Un processo che si affermerà solo se nasceranno neocomunità generative di nuove civitates, frutto del l'incontro libri dazi on e tra: le comunità residenti e ancora presenti, in via di progressivo quanto inesorabile invecchiamento e da qui a venti anni in via di evaporazione; i giovani italiani, nativi climatici e digitali, in uscita dalle aree urbane e metropolitane e gli immigrati, anch'essi prevalentemente giovani. Questi, con politiche inclusive e lungimiranti, devono diventare protagonisti decisivi di un processo di neopopolamento, destinato a essere irrilevante in assenza del loro fondamentale contributo già evidente in molte realtà territoriali e produttive del Paese. Il neopopolamento quindi come prospettiva di un'economia, ma anche di una società circolare, animata da nuove civitates che tornano a generare territorio.