Verde batte nero. Il futuro del manifatturiero è nel riutilizzo dei materiali, nel taglio dei consumi di risorse naturali e degli sprechi energetici. Ce lo dice l'Europa, con le sue direttive sempre più stringenti sul fronte della sostenibilità, ma ce lo dicono anche i bilanci delle imprese impegnate nella rivoluzione verde, che corrono più delle altre. Del resto l'Italia, da sempre povera di risorse, è già ben piazzata per tener testa alla pressione competitiva globale, grazie a una lunga tradizione di frugalità. Dai rottami di Brescia agli stracci di Prato, fino alla carta da macero di Lucca, il sistema industriale italiano pratica da secoli l'economia circolare.
<<Tra i grandi Paesi europei siamo quello con la quota maggiore di materia prima seconda impiegata dal sistema produttivo>> spiega Domenico Sturabotti, direttore di Fondazione Symbola, il punto di riferimento in Italia per le imprese impegnate nella transizione verso un sistema produttivo circolare efficiente.