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 CREDITO COOPERATIVO:
A PAESTUM IL SETTIMO FORUM GIOVANI SOCI DELLE BCC.
ESSERE GIOVANI SOCI NELL’ERA DEI GRUPPI BANCARI COOPERATIVI

Sono circa 150 mila i giovani soci (under 35) delle BCC. 95 le banche che hanno costituito un proprio Gruppo, rappresentato a sua volta da una Rete Nazionale di coordinamento.
“Essere Giovani Soci. Essere protagonisti. Nell’era dei Gruppi Bancari Cooperativi”, questo il titolo del Settimo Forum dei Giovani Soci del Credito Cooperativo, che si terrà da oggi fino a domenica 1° ottobre a Paestum (Salerno). Organizzato da Federcasse, dalla Federazione Campana delle Banche di Credito e dai Gruppi Giovani Soci delle BCC regionali con la collaborazione di Symbola – Fondazione per le qualità italiane, il Forum 2017 porrà l’accento sulle specificità del ruolo dei “Giovani Soci” all’interno delle rispettive cooperative di credito.

I lavori, ai quali parteciperanno oltre 250 giovani in rappresentanza di 14 Federazioni Locali e 45 BCC, saranno un’importante occasione per fare sintesi delle attività realizzate dai Gruppi dei Giovani Soci durante tutto l’anno, di incontro tra i ragazzi, di vita ‘istituzionale’ della Rete (con lo svolgimento dell’assemblea annuale della Consulta Giovani Soci). Ma anche la migliore occasione per capire e conoscere da vicino il significato e il valore dell’esistenza di una rete di giovani che può sviluppare tematiche di specifico interesse per le Banche di Credito Cooperativo. Nel corso dei lavori verrà, infatti, elaborato un Manifesto dei Giovani Soci che sarà consegnato domenica 1° ottobre al Vice Presidente di Federcasse Matteo Spanò e al Presidente della Federazione Campana delle BCC e consigliere del Gruppo Bancario Iccrea Lucio Alfieri. Al Forum interverranno il Direttore Generale di Federcasse Sergio Gatti e il Direttore di Symbola Domenico Sturabotti, mentre le conclusioni saranno affidate al Direttore Generale della Federazione ospitante, Franco Vildacci.

Sono oggi circa 150 mila i giovani soci (under 35) delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane. 95 le BCC che hanno costituito un proprio Gruppo. Si tratta di giovani rappresentati da una Rete Nazionale di coordinamento impegnati al fianco delle proprie BCC per dare impulso e contributo alla socialità dei territori.

Roma/Paestum, 29 settembre 2017

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Il 93% delle produzioni tipiche nazionali che si consumano nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio di gusto e biodiversità che fa da traino anche al turismo, con 2 italiani su 3 (65%) tra coloro che andranno in vacanza che visiteranno un borgo nell’estate 2024, secondo Ixe’. È quanto emerge dallo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità”. Il rapporto vuole raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, valorizzato e promosso grazie alla legge n.158/17, a prima firma Realacci, con misure per la valorizzazione dei Piccoli Comuni.

Il rapporto analizza e racconta i fattori più significativi della competitività del nostro Paese, con particolare attenzione verso gli aspetti che non vengono colti dagli indicatori economici più diffusi, sottolineando l’importanza della collaborazione per le imprese. La coesione migliora il legame e il radicamento nelle comunità e nei territori, accresce il senso di appartenenza e soddisfazione di vita dei dipendenti, il coinvolgimento e il dialogo con i clienti.

Il rapporto ci porta alla scoperta delle oltre 250 specie di alberi monumentali che popolano il Paese, che mostra inoltre una speciale relazione tra i piccoli comuni e i monumenti italiani, raccolti in un censimento in continua crescita grazie al lavoro del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Su un totale di 4.287 alberi monumentali individuati ad aprile 2024 sul territorio italiano, 2.107 si trovano nei piccoli comuni. Sono inoltre 1.548 i comuni italiani con almeno un albero monumentale, di questi 962 sono piccoli comuni. Guardando allo specifico delle regioni, il primato per numero totale di alberi monumentali spetta al Friuli-Venezia Giulia, con 454 monumenti verdi, di cui quasi la metà, 209, nei piccoli comuni.

Il 92% delle produzioni tipiche nazionali che si consumano soprattutto a Natale nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti. È quanto emerge dallo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità”. Il rapporto vuole raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, valorizzato e promosso grazie alla legge n.158/17, a prima firma Realacci, con misure per la valorizzazione dei Piccoli Comuni. Nei territori dei 5.538 piccoli comuni con al massimo 5.000 abitanti, in cui vivono quasi 10 milioni di italiani, si produce infatti ben il 92 per cento dei prodotti di origine protetta (DOP, Denominazione di Origine Protetta e IGP, Indicazione di Origine Protetta) e il 79 per cento dei vini italiani più pregiati. Questo rapporto di Coldiretti-Fondazione Symbola “Piccoli Comuni e Tipicità” ci restituisce il quadro aggiornato per ogni regione di questa dimensione produttiva estesa e radicata che traduce in valore la diversità culturale.

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