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Per il futuro dell’Italia e del mondo, non bisogna trascurare gli aspetti ambientali che sono stati riscoperti con forza in queste settimane di lockdown. Serve un’economia più forte, un’economia più resiliente. Secondo un’analisi dell’Università di Oxford, che guarda ai paesi del mondo collegati alla green economy, l’Italia si trova ai primi posti, in testa con Germania, Cina e Stati Uniti. E per il post emergenza Covid-19 questo traguardo bisogna consolidarlo.

Ma esistono oggi le condizioni tecnologiche, economiche e antropologiche perché questa sfida sia una chiave dell’economia del futuro? Se ne è discusso nell’ambito del format L’Italia che verrà organizzato da Symbola - Fondazione per le qualità italiane nel quale il Presidente Ermete Realacci ha dialogato di rinnovabili, innovazione e coesione sociale con Francesco Starace, AD Enel. Lo spunto è stato il Manifesto di Assisi di cui entrambi sono promotori, in cui si parla di un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica e che dopo l’emergenza Covid-19 diventa anche manifesto per una ripartenza che non lasci indietro nessuno.

«Nel gene di un paese “povero” di materie prime, di ricchezze naturali energetiche, è necessario dover utilizzare l’intelligenza e la capacità di rinnovare per realizzare valore. Come l’Italia fa e ha fatto da vari secoli. Anche dal punto di vista industriale le condizioni ci sono. Un tessuto industriale vario e vivo che continua ad adattarsi alle mutevoli condizioni che la tecnologia e il commercio mondiale pongono» spiega Francesco Starace.
L’Italia deve scrollarsi di dosso la sensazione di non essere “abbastanza”. «Siamo una superpotenza, l’unico handicap è la nostra inconsapevolezza dei punti di forza».

Da qui prende le mosse la sfida di Enel, società al primo posto nella produzione di fonti rinnovabili: l’obiettivo entro il 2050 è quello di azzerare le emissioni di CO2, uno dei propositi anche del Manifesto d’Assisi.  Lavorare in questo senso – senza dimenticare la sfida della sanità pubblica così sotto i riflettori nell’ultimo periodo –  può mettere in sicurezza il futuro del paese, sottolineando l’importanza dell’azione comune.

Come ha detto di recente Papa Francesco «nessuno si salva da solo». «Si spera  – interviene Ermete Realacci – che queste non rimangano parole astratte ma siano un orientamento per l’economia e per la società».

Questa è la direzione: il mondo è sempre più interconnesso e proprio la pandemia, costringendo alla distanza sociale, ha fatto sì che si riscoprisse il senso di unità e interdipendenza.
Starace auspica in una collaborazione tra settori sociali ed economici diversi per gettare una base comune per sviluppare il futuro. È ormai un passaggio inevitabile, in corso e secondo l’AD Enel, oggi come oggi va accelerato. Il fatto stesso del crollo del prezzo del petrolio è testimone di quanto l’economia del mondo possa farne sempre più a meno, guardando all’elettrico.

«Elettrificando i consumi energetici del mondo si può de-carbonizzare l’intera economia» conclude Starace.

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