È tra i padiglioni dei primi teatri RAI che nel 1964 un giovanissimo Gaetano Castelli diede inizio alla sua carriera di scenografo: un percorso che lo porterà a realizzare le scene per molti dei più importanti show televisivi dell’ultimo mezzo secolo. Tra questi, ben 21 edizioni del Festival di Sanremo – tra i principali eventi culturali italiani nonché uno dei più importanti e longevi festival musicali al mondo – compresa l’ultima del 2023, insieme alla figlia Maria Chiara: la scenografia firmata Castelli, dominata da linee curve e sormontata da una cupola ellittica larga più di 20 metri capace di generare disegni luminosi per accompagnare al meglio le diverse canzoni, durante la finale del Festival è stata vista da una media di oltre 12 milioni di spettatori, circa il 66% dello share.
La fama dell’artista romano va ben oltre i confini nazionali: Castelli (che guida e anima l’omonimo studio con sede a Roma) è infatti considerato uno dei più importanti scenografi del mondo, soprattutto nell’allestimento dei teatri televisivi. Non a caso è stato premiato più volte al Festival Internazionale della Televisione di Montreux (una Rosa d’Argento nel 1980 e due Rose d’Oro nel 1984 e nel 2000) ed è tutt’ora direttore artistico del Moulin Rouge di Parigi. Ciò che rende lo studio di Gaetano Castelli un riferimento assoluto nel panorama internazionale è la sua capacità di immaginare soluzioni controintuitive e avanguardistiche: sua l’idea di utilizzare la luce per realizzare il primo sipario a led e sua la scenografia del primo telegiornale a colori della storia italiana.