Fondazione Symbola Sono 37.655 secondo l'ultima rilevazione, presentata alla fiera Key Energy di Rimini Sara Deganello Sono 37.655 le imprese attive o potenzialmente attive nella filiera delle rinnovabili in Italia: i113,2% in più rispetto allo scorso anno, quando erano 33.257. Lo rivela la seconda edizione dell'indagine "Filiere del futuro. Geografia produttiva delle rinnovabili in Italia", promossa e realizzata da Fondazione Symbola e Italian Exhibition Group con le principali associazioni di categoria, e presentata ieri a Key Energy, la fiera dell'energia di Rimini che si conclude oggi. Come si legge nel rapporto, con una proporzione che rispecchia la fotografia emersa nella prima edizione, la maggioranza delle imprese sono attive nel settore fotovoltaico (74,4%), seguite da quelle dell'eolico (37,1%), delle bioenergie, cioè bio mas se e biogas (23,2%), dell'idroelettrico (17,6%), del geotermico (13%) e del solare termico (8,1%). Oltre metà delle aziende (52,1%) ha la sede legale in Lombardia, Lazio, Campania, Sicilia e Veneto. La Lombardia è al primo posto con 6.035 imprese (16% del totale nazionale), seguono Lazio con 4.084 (10,8%), Campania con 3.490 (9,3%), Sicilia con 3.018 (8%) e Veneto Cori 2.981 (7,9%). Le stesse regioni guidano la classifica dei territori che hanno registrato il maggiornumero di nuove aziende: se ne contano infatti 676 in Lombardia, 564 nel Lazio e 465 in Campania. La provincia italiana con più imprese della filiera è quella di Roma con 3.096 aziende (l'8,2% del totale in Italia), soprattutto grazie alla presenza di quelle specializzate nelle operazioni di installazione e manutenzione. Seguono la provincia di Milano con Roma è la provincia con il maggior numero di operatori della filiera, soprattutto installatori e manutentori 2.748 imprese (7,3%), di Napoli con 1.569 (4,2%), di Bolzano Cori 1.220 (3,2%) e di Torino Cori 1.098 (2,9%). Una classifica che rispecchia le posizioni dello scorso anno. Per quanto riguarda i settori di attività, l'installazione e la manutenzione spiccano in modo particolare in Campania (48,2% delle imprese regionali) e nel Lazio (45,4%). Per la Lombardia, invece, è più rilevante la quota cli operatori nella produzione cli energia (17,8% rispetto a113,8%nazionale) e nelle attivvità di consulenza, collaudo e monitoraggio (8,6% contro il 6,1% nazionale). «C'è un'Italia che eccelle in molti segmenti della nuova economia sostenibile: il nostro Paese dà il meglio di sé quando incrociai suoi cromosomi antichi, la sua identità con un modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, flessibilità produttiva e competitività. C'è molto da fare ma da qui possiamo partire per affrontare non solo i nostri mali antichi ma il futuro e le sfide che ci pone», ha commentato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola.