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Report Fondazione Symbola e Coldiretti: i prodotti wine & food di qualità come volano di crescita delle campagne italiane, strette tra crisi demografiche e voglia di (eno)turismo I piccoli comuni italiani sono la culla dell´enogastronomia italiana, con il 93% delle produzioni tipiche nazionali che nasce nei municipi con meno di cinquemila abitanti. A sostenerlo è il rapporto “Piccoli Comuni e Tipicità”, firmato da Fondazione Symbola e Coldiretti, che nel ricordare l´importanza di questi spazi rurali per la conservazione dell´identità nazionale, ne evidenzia le opportunità legate alla wine&food economy, specialmente quando declinata in termini turistici. Una tessitura che ricomprende 5.538 dei 7.901 Comuni italiani , dove vivono quasi 10 milioni di persone. Qui nascono ben 297 delle 321 Dop o Igp legate al cibo, come ad esempio tutti i 54 formaggi, 45 (su un totale di 46) olii extravergini di oliva, 37 (su 41) salumi e dei prodotti a base di carne. Qui si produce infine anche il 79% dei vini certificati Numeri significativi, che nella loro dimensione economica devono oggi tenere conto anche di quella fetta di turisti interessata a esperienze enogastronomiche nei luoghi di produzione. La consueta commistione tra buon cibo e vino, cultura e un certo lifestyle, che continua a essere una variabile cruciale nelle scelte di italiani e stranieri, imponendo nuovi orizzonti agli operatori del territorio. Se ben organizzata, l´economia turistica può garantire benessere non solo alle 279mila imprese agricole esistenti nei piccoli Comuni e alle strutture dedite a turismo e ospitalità, ma alla stessa comunità rurale, offrendole i presupposti per garantire futuro alle generazioni più giovani. In tale prospettiva “ Le ferie estive sono un´occasione per riscoprire i nostri prodotti tipici legati ai territori e ai piccoli comuni – dichiara Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola – Questi ultimi sono una straordinaria opportunità per l´Italia: un´economia più a misura d´uomo che punta su comunità e territori, sull´intreccio fra tradizione e innovazione, fra vecchi e nuovi saperi. Possiamo competere in un mondo globalizzato se innoviamo senza cancellare la nostra identità, se l´Italia fa l´Italia ”. “ I piccoli borghi -prosegue Ettore Prandini , presidente nazionale Coldiretti – hanno un significativo valore economico, storico, culturale e ambientale in un paesaggio fortemente caratterizzato dalle produzioni agricole. Rappresentano anche un motore turistico che, se adeguatamente valorizzato, può diventare una risorsa strategica per il rilancio economico e occupazionale del Paese. Per salvaguardare questa ricchezza nazionale, è necessario creare le condizioni affinché la popolazione residente e le attività economiche possano rimanere. Negli ultimi dati ISTAT – conclude Prandini – sulla popolazione italiana, si è registrata la perdita di oltre 35 mila residenti nei borghi in un anno. È quindi fondamentale contrastare lo spopolamento, che aggrava anche la situazione di isolamento delle aziende agricole e aumenta la tendenza allo smantellamento dei servizi, dei presidi e delle forze di sicurezza presenti sul territorio ”.

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