I piccoli comuni toscani rappresentano il cuore delle tipicità regionali e giocano un ruolo cruciale nel successo del Made in Tuscany e del turismo rurale, con oltre 5 milioni di presenze nelle campagne e nei borghi nel 2022. Il 90% dei prodotti agroalimentari a indicazione geografica DOP/IGP nasce in comuni con meno di 5 mila abitanti. Grazie alle aziende agricole locali, si combatte lo spopolamento e l’abbandono delle aree interne. Questi comuni non solo conservano eccellenze enogastronomiche, ma anche biodiversità, tradizioni e identità, trasmesse alle nuove generazioni attraverso la cultura contadina.
Secondo Coldiretti Toscana, basandosi sul rapporto “Piccoli Comuni e Tipicità” elaborato con Fondazione Symbola, emerge un quadro aggiornato di una dimensione produttiva ampia e radicata, che valorizza la diversità culturale. “28 delle 32 produzioni certificate sono coltivate e prodotte nei piccoli comuni della nostra magnifica regione”, spiega Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana. “L’agricoltura e l’agroalimentare sono potenti motori economici che stanno riportando vita e speranza nelle comunità rurali. Il ruolo dei nostri agricoltori e allevatori è fondamentale per il rilancio di borghi e paesi”.
Il rapporto di Coldiretti e Symbola evidenzia ulteriori aspetti interessanti della realtà regionale: nei 119 comuni con meno di 5 mila abitanti, che coprono quasi 9 mila chilometri quadrati, risiedono circa 217 mila abitanti, il 7,4% della popolazione regionale. Di queste, 29 mila sono imprese attive, e una su tre è agricola, rappresentando la principale forza produttiva davanti alla manifattura.