Newsletter

Un viaggio attraverso tecnologie e innovazioni italiane per l’allestimento degli spazi culturali di tutto il mondo: dalle macchine sceniche ai tendaggi, dai sistemi d’illuminazione a quelli espositivi, dai pannelli per il controllo acustico ai software per il controllo climatico o dei flussi di visitatori, fino ai prodotti da costruzione e restauro. Il report racconta, attraverso le storie di 100 imprese, centri di ricerca, associazioni ed enti del terzo settore di un’Italia capace di farsi apprezzare a livello internazionale per la sua capacità di allestire spazi culturali con soluzioni che coniugano funzionalità e bellezza. È stato presentato oggi a Milano il rapporto “100 Italian Cultural Spaces stories. Innovazione, sostenibilità, bellezza”, promosso da Fondazione Symbola Fassa Bortolo in collaborazione con ADI – Associazione per il Disegno Industriale ADI Design Museum.
Nella sede dell’ADI sono intervenuti Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Paolo Fassa, presidente di Fassa Bortolo; Luciano Galimberti, presidente ADI; Enzo Angeloni, direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese Ministero degli Affari Esteri; e Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola. Presenti anche Alessandro Goppion, presidente Goppion; Alfredo Accatino, direttore Creativo Filmmaster Events; Carlotta De Bevilacqua, presidente Artemide; e Michele Frison, titolare SBF Visa.
Dietro uno spettacolo teatrale, un concerto, un’opera d’arte o un’esperienza immersiva digitale, c’è un universo di soluzioni e tecnologie che ne esaltano bellezza, qualità del suono, ne preservano il valore, concorrono insieme all’opera a restituirci una esperienza unica. Non è raro infatti trovare nei luoghi della cultura internazionale un’impronta made in Italy.
È italiano il sistema di illuminazione artistica del Museum of Modern Art di Copenhagen così come la teca hi-tech che protegge la Gioconda al Louvre di Parigi, le sedute del Teatro di Novosibirsk (il più grande in Russia per dimensioni) e quelle dei multisala del colosso americano Regal Cinemas, come i tessuti scenografici del Teatro Eslava di Madrid.
Le nostre imprese sono infatti molto richieste all’estero per la qualità dei prodotti e per la capacità di saper cogliere le necessità della committenza creando soluzioni su misura che tengono insieme funzionalità, bellezza e sostenibilità.
Un settore, quello dell’allestimento degli spazi culturali, che Fondazione Symbola e Fassa Bortolo hanno deciso di raccontare nel quarto capitolo della collana dedicata al mondo delle costruzioni made in Italy. Oltre al restauro dei gessi del Canova, degli affreschi del Palazzo dei Trecento a Treviso, delle pitture murali di alcune botteghe in Via dell’Abbondanza a Pompei, il Gruppo Fassa contribuisce ad importanti operazioni di conservazione e tutela del patrimonio architettonico e artistico in partnership con il mondo accademico e scientifico, dando continuità a un vivace interscambio tra mondo dell’impresa e quello della cultura. Un percorso che vede Fassa Bortolo al fianco di Università, istituzioni, progettisti ed architetti nazionali e internazionali.
“La forza della nostra economia e del made in Italy deve molto alla cultura e alla bellezza, più che in altri Paesi”, ha detto Realacci.
Il nostro Paese vanta storicamente una grande ricchezza di luoghi della cultura, fenomeno che ha portato allo sviluppo, nel corso dei secoli, di un sapere unico nella gestione e nell’allestimento degli spazi culturali. L’Italia, con 58 siti, primeggia nella classifica UNESCO del Patrimonio dell’Umanità, seguita da Cina (56) e Germania (51).
A questi si aggiungono 12 mila musei, monumenti, aree archeologiche, 7.886 biblioteche pubbliche e private, statali e non statali (escluse quelle scolastiche e universitarie), aperte al pubblico in Italia al 2021.
L’Italia è inoltre tra le prime nazioni al mondo per numero di teatri d’opera (sugli oltre 700 teatri presenti sul territorio, escludendo siti archeologici come i teatri romani), tra cui alcuni capolavori del calibro del Teatro alla Scala di Milano o del Teatro San Carlo di Napoli, il più antico teatro lirico del mondo ad essere tuttora attivo. Un risultato dovuto alla storia del nostro Paese, in cui molte città hanno vissuto lo status di capitale o comunque periodi di grande centralità sul piano politico e commerciale, come nel caso delle Repubbliche Marinare o dei Comuni Medievali. In questa rassegna non manca il tema dei parchi divertimento, dato che la nostra nazione vanta un distretto produttivo d’eccellenza nel Veneto dedicato alla produzione delle giostre, che esporta ovunque le nostre attrazioni: da Coney Island a New York fino al parco giochi Kaeson Youth di Pyongyang, in Corea del Nord.
Nel report si scopre un settore dove la tecnologia si abbina ad una sensibilità allenata a confrontarsi con contesti difficili, spesso molto diversi tra loro, o con strutture antichissime che riusciamo a rendere fruibili ancora oggi, a distanza di centinaia di anni.
Una sensibilità attenta al benessere delle opere e delle persone, capace di mettere insieme con il senso del bello complesse meccaniche dei palchi o delle giostre, in cui impianti idraulici, elettrici, meccanici danno vita a macchine capaci di emozionare bambini e famiglie in ogni parte del Pianeta. Una sensibilità artigianale nell’impiego di tecnologie nel trattamento dei tessuti, tendaggi, sipari e sedute, come poltrone e divani, o anche nelle finiture e nei componenti per l’esposizione, ad esempio vetrine e vetri protettivi, sostegni, pannelli espositivi o separatori. Ma anche tecnologie digitali, tour virtuali, proiezioni oleografiche, scenografie digitali, videomapping e ricostruzioni 3D realizzate dall’ingegno italiano che contribuiscono a rendere davvero immersiva l’esperienza di fruizione per gli spettatori, insieme a soluzioni per migliorare la connettività o la gestione dei flussi. Impreziosiscono poi questa rassegna di maestranze e saperi i prodotti e i servizi d’illuminotecnica e del controllo acustico, che raccontano di un’Italia che ha curato e cura gli aspetti sonori e di luce legati a esposizioni temporanee, concerti, sale registrazioni e doppiaggio, cinema, teatri, biblioteche e musei.
Il rapporto completo è disponibile qui.

SCARICA L’ARTICOLO IN PDF
100 Italian Cultural Spaces stories: il report di Fondazione Symbola e Fassa Bortolo con ADI | AISE

Devi accedere per poter salvare i contenuti