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Il cammino 21, lungo più di 5000 km, attraversa 8 stati con oltre 350 tappe ed è diviso in 5 itinerari, di cui 3 in Italia, estesi per 1842 km.

Lunga più di 5000 km, la Via Alpina attraversa otto stati – Italia, Germania, Francia, Austria, Svizzera, Slovenia, Lichtenstein, Principato di Monaco – per un totale di oltre 350 tappe, ed è divisa in 5 itinerari, ognuno dei quali contrassegnato da un colore.

Solo tre di questi interessano il nostro Paese: quello blu, che si svolge prevalentemente in Italia, partendo da Formazza e arrivando fino alle Alpi Marittime francesi; quello giallo, che in territorio italiano nasce a Muggia e termina a Senales, prima di continuare per l’Austria e la Germania, e quello rosso, che attraversa l’arco alpino e si svolge quasi interamente in territorio estero, entrando diverse volte, seppur per brevissimi tratti, in Italia.

I comuni del nostro Paese che vengono toccati dalla Via Alpina sono 186, di cui solo 19 al di sopra dei 5000 abitanti, lungo un percorso di 1842 km totali.

L’itinerario blu, dopo la partenza da Formazza – dove si trova la Cascata del Toce, che con il suo salto di 143 metri è considerata una delle più belle delle Alpi – sconfina in Svizzera prima di rientrare in Italia presso Antrona Schieranco, comune noto per le sue miniere d’oro e d’argento attive fino al 1946.

Superata la Val d’Ossola, sede di numerosi parchi naturali e meta consigliata agli appassionati di cucina, che qui possono gustare formaggi come il Bettelmatt, già citato in documenti del XIII secolo, si prosegue per la Valsesia e si raggiunge Gressoney-Saint-Jean, comune ai piedi del Monte Rosa dove si trova Castel Savoia, villa realizzata in stile eclettico a fine ‘800 per volere della Regina Margherita di Savoia.

Lasciata la Val d’Aosta, si entra in Piemonte passando per il comune di Sagliano Micca, ribattezzato così in onore di Pietro Micca, soldato del Ducato di Savoia ricordato per un gesto di eroismo che gli costò la vita nel 1706, mentre era intento a difendere Torino dall’assedio francese.

Il tratto successivo attraversa parecchi comuni che insistono nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, come Ribordone (sede del Santuario mariano di Prascondù, che ospita il Museo della religiosità popolare), Cogne e Noasca.

Raggiunta Exilles, dove si trova l’omonimo forte costruito nel 1339 e protagonista per secoli di battaglie tra l’esercito transalpino e quello italiano, si continua fino a Crissolo – dove nasce il Po – e si lascia quindi l’Italia presso Acceglio.

L’itinerario giallo parte invece da Muggia e risale le Alpi passando per il Carso e per i comuni che furono teatro di molte battaglie della prima guerra mondiale, come Sagrado e Savogna d’Isonzo. Superata Gorizia si attraversano i paesi del Collio, come San Floriano e Dolegna, dove si producono i vini DOC del Collio Goriziano, e si raggiungono Lusevera e Taipana. Nei due comuni si trovano diverse grotte, estese per chilometri, tra cui quelle di Villanova e di Monteaperta, di notevole interesse geologico e speleologico.

Da qui si prosegue fino a Tolmezzo, nel cuore della Carnia, territorio famoso per le sue pievi, e si continua fino a raggiungere Pieve di Cadore, paese natale del pittore Tiziano, la cui casa è oggi un museo visitabile.

Questo tratto del cammino, che transita per le Dolomiti, attraversa alcune delle località sciistiche più rinomate d’Italia, tra cui Cortina d’Ampezzo, che ospiterà le olimpiadi invernali del 2026.

Raggiunta la Val di Fassa presso Canazei, si passa infine per Bolzano prima di arrivare a Senales, dove nel 1991 venne ritrovata la Mummia del Similaun: il corpo di un uomo dell’Età del Rame ribattezzato Ötzi.

 


Questo contributo fa parte della rubrica Cammini d'Italia, parte del rapporto Piccoli Comuni e Cammini d'Italia, realizzato da Fondazione Symbola e Fondazione IFEL.
Progetto grafico a cura di Bianco Tangerine.

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