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Il Cammino Alpiedi – Ledro Alps Trek è un itinerario all’interno della rete di riserve naturalistiche delle Alpi Ledrensi alla scoperta di paesaggi, flora e fauna che contribuiscono a fare di quest’area un gioiello che l’uomo ha saputo rispettare, conservandone l’unicità.

Stretto tra il Lago di Garda e le Dolomiti del Brenta, questo territorio è stato proclamato Riserva della Biosfera UNESCO, con la denominazione ufficiale di “Alpi Ledrensi e Judicaria – dalle Dolomiti al Garda”.

Lungo 102 km, il cammino ha una forma ad anello che segue il confine del comune di Ledro, entrando per brevi tratti nei territori di 14 comuni, di cui ben 12 al di sotto dei 5000 abitanti. A eccezione di due brevi tratti in Lombardia nei comuni di Magasa, Tremosine e Limone sul Garda, l’intero percorso si svolge nella provincia di Trento.

Percorribile tutto l’anno, sebbene sia necessario consultare le condizioni meteorologiche nei mesi invernali, il cammino può essere iniziato da ognuna delle località toccate per via della sua forma circolare. Generalmente però si parte da Storo, paese stretto tra le montagne e il Lago d’Idro, ovvero quel che resta di un antico lago glaciale che copriva tutta la piana dove sorge il centro.

Da qui, passando per la cima del Monte Caplone (1976 m s.l.m.), si raggiunge la piana di Tremalzo, dove nel 2011 gli scavi archeologici hanno riportato alla luce un sito usato dai cacciatori del mesolitico 12.000 anni fa.

Dopo una sosta presso il rifugio Garda di Tremalzo si continua per i boschi scendendo verso il Lago di Garda – passando per un piccolo cimitero militare nei pressi del Passo Nota, che ricorda le battaglie della grande guerra di cui questi luoghi furono protagonisti – fino a superare Prèdi Ledro e raggiungere il Bivacco Arcioni, sui monti che dominano il lago.

Il nome del bivacco deriva dal tenente Arcioni, che la notte di capodanno del 1915, sfruttando le distrazioni del nemico, guidò una vittoriosa spedizione verso una postazione austriaca sopra Biacesa.

Il tratto successivo del cammino segue le fortificazioni austriache della prima guerra mondiale, passando per la Cima d’Oro, che offre un panorama sulla Valle e sul Lago di Ledro e, attraverso una fitta vegetazione dove si incontrano spesso camosci, conduce al rifugio Pernici, nel comune di Riva del Garda.

Da qui si continua attraverso una faggeta prima di raggiungere il monte Tofino, da cui è possibile osservare un panorama mozzafiato, che si estende dal blu del Lago di Garda, ai ghiacciai del Monte Adamello, fino alle Dolomiti del Brenta e ai 3000 metri del Carè Alto.

Risalita la valle di Concei, ci si incammina fino alla cima del Monte Cadria, che con i suoi 2254 m s.l.m. è la vetta più alta delle Alpi Ledrensi.

In questo tratto il percorso entra nei comuni di Tenno (la cui frazione di Canale è inserita nei “borghi più belli d’Italia”) e di Fiavè. Quest’ultimo ospita un’area umida di grande interesse naturalistico ma soprattutto storico: nel 1969 alcuni scavi portarono alla luce dei villaggi del Neolitico, del Bronzo medio e del Bronzo recente, costruiti con un sistema di palafitte su un lago ormai quasi del tutto scomparso. L’intera area è un bene protetto dall’UNESCO.

Infine, costeggiando la Valle del Chiese, nella frazione di Cimego (comune di Borgo Chiese) è possibile visitare il Museo Casa Marascalchi – che ospita oggetti, utensili e arredi originali della tradizione contadina giudicariese – prima di tornare a Storo.

 


Questo contributo fa parte della rubrica Cammini d'Italia, parte del rapporto Piccoli Comuni e Cammini d'Italia, realizzato da Fondazione Symbola e Fondazione IFEL.
Progetto grafico a cura di Bianco Tangerine.

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