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Redazione

Nel 2016 Aboca era proprietaria di Apoteca Natura e acquisì dal gruppo Comifar – Phoenix l’80% di Afam, azienda municipalizzata che gestisce le farmacie comunali di Firenze, per coordinare direttamente delle farmacie in cui far evolvere il modello sociosanitario Apoteca Natura ed espandere una rete europea di farmacie specializzate in automedicazione e salute naturale. Il Comune di Firenze al tempo deteneva il restante 20% della proprietà e prospettava la possibilità di uscire dall’azionariato, in quanto vi era una propensione a non mantenere partecipazioni considerate non strategiche.

Nasce così l’idea di fare entrare nel network Apoteca Natura le farmacie fiorentine e sviluppare un nuovo format con un forte posizionamento sociosanitario. Apoteca Natura capisce però che è importante che il Comune partecipi attivamente al progetto e lo convince a restare socio di minoranza: l’opposto di quello che si potrebbe pensare quando si rileva un’azienda, ovvero cercare di avere le mani libere, soprattutto quando il socio pubblico potrebbe apparire limitante. L’intuizione è però corretta e, dopo un inizio di assestamento con forti investimenti (12 milioni di euro e 70 assunzioni, passando da 130 a 200 dipendenti), la scommessa è stata vinta.

La proprietà di Apoteca Natura è consapevole fin da subito che l’attore istituzionale non è un fardello, bensì un partner importante per realizzare un nuovo concetto di farmacia non orientata solo alla distribuzione e vendita di medicinali. Una farmacia basata sulle relazioni, al fianco dei cittadini, con servizi adeguati. Il partner istituzionale, in questo senso, si rivela subito prezioso. Il contratto che regola i rapporti con il Comune richiede alla partecipata servizi a valore socio-sanitario. Ecco che il partner pubblico non è più un limite bensì un vantaggio, con cui collaborare e soddisfare le esigenze dei cittadini, adattando le politiche delle 22 farmacie comunali alle specifiche dei diversi quartieri.

La coesione tra azienda e Comune porta a un cambio di passo, rappresentato dal cambio di statuto che rende Afam la prima Società Benefit municipalizzata, con obiettivi di bene comune integrati nelle finalità della società stessa; si ha così un rafforzamento del posizionamento sociosanitario delle farmacie. Viene attivato un servizio h24, oltre che nella Farmacia della Stazione, anche in altre due, a Firenze Sud e Firenze Nord. Sono creati anche il servizio UGO di accompagnamento gratuito per anziani non autosufficienti alle visite mediche, il servizio CUP per prenotare esami specialistici di laboratorio. In più, progetti per situazioni iper-locali, come la farmacia in zona periferica con personale che parla cinese vista la prevalenza di questa comunità nell’area.

Insomma, i primi “vincitori” di questa alleanza sono i cittadini, che hanno trovato risposta alle proprie esigenze e servizi efficienti. È evidente come si sia rivelata utilissima la collaborazione dell’attore istituzionale, anche per le informazioni e dati di cui dispone sulle realtà territoriali. In poche parole, Apoteca Natura, grazie alle sinergie con il Comune, ha sviluppato una farmacia che grazie al proprio posizionamento, alla formazione degli addetti e ai servizi aggiuntivi ha guadagnato in competitività migliorando il proprio modello di business. Non si tratta più di vendere per creare valore, ma di creare valore per vendere. E i risultati ci sono: dal 2015 al 2023 il fatturato è aumentato di circa 8 milioni di euro (+26%) nonostante i maggiori costi per i servizi, mentre Apoteca Natura gestisce oggi in affiliazione una rete di oltre 1.300 farmacie tra Italia, Portogallo, Spagna e Francia e ha presentato nuovi piani di sviluppo ispirati al modello di Firenze.

Allo stesso tempo, il Comune, nel ruolo di titolare della concessione e socio di minoranza di Afam, ha ampliato i servizi ai cittadini e mantiene un ruolo attivo e sinergico rispetto alle competenze del concessionario Apoteca Natura. È così che si è strutturato in breve tempo un piano di sviluppo efficiente e redditizio. Sarebbe riduttivo parlare di semplice collaborazione tra privato e pubblico. Si tratta, piuttosto, di economia civile, in cui una società a capitale misto pubblico-privato per la prima volta in Europa ha adottato lo statuto di Società Benefit: un’evoluzione naturale per chi si occupa di assicurare l’accesso a medicine e servizi sanitari, certo. Ma che dimostra il valore in termini di innovazione e di contributo al bene comune di questa esperienza.

www.aboca.com

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