Ambiente: in Italia 3,3 mln di green jobs, 13,8% degli occupati = (AGI) - Milano, 11 nov. - Nel periodo 2019-2024, sono state 578.450 le imprese extra-agricole che hanno effettuato eco investimenti pari al 38,7% del totale ovvero piu' di 1 impresa su 3. Nel 2024 i green jobs sono 3.298 mila unita', in crescita del 4,3% (+135 mila unita') rispetto al 2023, con una quota sul totale degli occupati pari al 13,8%. Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto GreenItaly, arrivato alla sedicesima edizione, realizzato dalla Fondazione Symbola, da Unioncamere e dal Centro Studi Tagliacarne con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il risultato complessivo nell'ultimo biennio vede un consolidamento del dato sia assoluto sia relativo registrato nel 2022, con l'auspicio che quest'ultima rilevazione possa rappresentare una solida base da cui far partire nell'immediato futuro un virtuoso processo di crescita. Con riferimento alla distribuzione regionale dei green jobs, lo scenario resta pressoche' immutato anche nel 2024, con l'affermazione del Nord-Ovest con il 32,8% del totale nazionale, seguito dal Nord-Est (23,6%), dal Mezzogiorno (23,1%) ed infine dal Centro (20,5%); unica area, quest'ultima, a segnare una flessione, seppur lieve, di lavoratori verdi rispetto all'anno precedente (-0,5%; +6,2% per il Nord-Ovest ed il Sud e Isole; +4,0% per il Nord-Est).Nel recupero di materia, l'Italia da' il meglio di se'. Secondo Eurostat, la nostra capacita' nell'avvio a riciclo dei rifiuti totali (urbani e speciali) ha raggiunto il 92,6% (2023), un tasso di gran lunga superiore a quello delle altre grandi economie europee, Francia (81,5%), Germania e Spagna (75,5%), e alla media UE-27 (60%). "I dati del 16 Rapporto GreenItaly confermano la concretezza dell'invito del Presidente Mattarella a fare della transizione verde e della decarbonizzazione un importante fattore di competitivita'. C'e' un'Italia che puo' essere protagonista con l'Europa alla COP30 a Bele'm: fa della transizione verde un'opportunita' per rafforzare - dichiara il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci - l'economia e la societa'. Nel Rapporto GreenItaly si coglie un'accelerazione verso un'economia piu' a misura d'uomo che punta sulla sostenibilita', sull'innovazione, sulle comunita' e sui territori". (AGI)Cre (Segue)
Ambiente: in Italia 3,3 mln di green jobs, 13,8% degli occupati (2)= (AGI) - Milano, 11 nov. - Per il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci "Siamo una superpotenza europea dell'economia circolare e questo ci rende piu' competitivi e capaci di futuro. Possiamo dare forza a questa nostra economia e a questa idea di Italia grazie alle scelte coraggiose compiute dall'Unione Europea con il Next Generation UE e al PNRR. La burocrazia inutile ostacola il cambiamento necessario, ma possiamo farcela se mobilitiamo le migliori energie del Paese senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, come recita il Manifesto di Assisi, promosso dalla Fondazione Symbola e dal Sacro Convento"."La transizione green non e' piu' soltanto una scelta etica o ambientale: e' il nuovo spazio dove si misurano competitivita', produttivita' e capacita' industriale dei Paesi. Oggi lo vediamo con chiarezza: le imprese che investono con oculatezza e concretezza in tecnologie net-zero, dall'efficienza energetica ai materiali circolari, dai sistemi fotovoltaici di nuova generazione all'idrogeno, non solo riducono le emissioni ma performano meglio". Lo ha detto il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, che ha aggiunto "nostre analisi recenti mostrano che le aziende europee che detengono brevetti in tecnologie green strategiche registrano in media un livello di produttivita' piu' alto del 17%, Rispetto alle altre imprese che hanno sempre brevetti ma non green.Il green, quindi, puo' rappresentare un moltiplicatore di valore. Il vero limite oggi -ha sottolineato il presidente- non e' la volonta' delle imprese, che in Italia stanno dimostrando di credere nella sostenibilita' come leva di crescita, ma la disponibilita' di professionisti qualificati. Le imprese incontrano difficolta' di reperimento per oltre la meta' dei green jobs ricercati, e questo blocca gli investimenti. Per questo la sfida non e' "se" fare la transizione, ma "come" farla diventare un fattore di competitivita' nazionale". (AGI)
