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Miriam Gangi, Mariangela Sciorati e Fabrizia Vigo - ANFIA

La trasformazione epocale che il settore automotive sta vivendo nella direzione di una progressiva elettrificazione e digitalizzazione della mobilità va avanti in uno scenario di lenta ripresa economica che segue ritmi diversi nelle diverse aree geografiche. Diversi i fattori di incertezza: le incognite e gli sforzi di investimento che comporta la transizione tecnologica in sé; la crisi di approvvigionamento delle materie prime scoppiata a inizio 2021 e ancora non terminata – coinvolti acciaio, materie prime plastiche e microchip.
In questo contesto, la produzione mondiale di autoveicoli è risultata in recupero del 17% nel primo trimestre dell’anno corrente rispetto ai primi tre mesi del 2020 ma ancora sotto i livelli pre-Covid. Anche le vendite di autovetture, in UE e nei maggiori mercati extra-UE, nei primi 5 mesi del 2021, recuperano rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2020, ridotti a causa della pandemia. In Italia, nel primo semestre 2021 la produzione di autoveicoli risulta in recupero del 69,5%69 e le vendite di autoveicoli (-45,1% nel 2020), crescono del 51,7% nel primo semestre dell’anno in corso, ma il confronto di queste variazioni positive con i livelli del 2019 mostra che la crisi Covid non è ancora superata. Il percorso della transizione ecologica e industriale è segnato e avviato da tempo e la riduzione dell’impatto ambientale della mobilità, con gli obiettivi europei di decarbonizzazione fissati dal Green Deal è un dovere per tutti gli attori in gioco.

L’elettrificazione, spinta dalle sempre più stringenti normative UE sulla riduzione delle emissioni, è la tendenza dominante in fatto di motorizzazioni, ma la filiera automotive continua a lavorare su tutti i sistemi di propulsione, in un’ottica di neutralità tecnologica per cui gli importanti contributi delle altre alimentazioni alternative – in prospettiva anche l’idrogeno – concorrono significativamente al raggiungimento dei target fissati. Anche la digitalizzazione dei prodotti – veicoli connessi e a guida autonoma – e dei processi produttivi – Industria 4.0, logistica 4.0, IoT – fino ai cambiamenti nelle modalità di fruizione della mobilità - con una sempre maggiore penetrazione dei paradigmi del car sharing, car pooling e mobility-as-a-service - hanno importanti risvolti green, senza contare la centralità assunta dall’economia circolare come paradigma della sostenibilità ambientale delle attività industriali, che si declina sulla scelta dei materiali impiegati come sull’efficientamento dei processi produttivi e sullo smaltimento e riciclo dei prodotti a fine vita. In Italia, l’automotive nel suo complesso (industria e servizi) genera un fatturato di 344 miliardi di euro e occupa 1,25 milioni di persone. Il settore industriale diretto e indiretto conta 5.546 imprese e 278.000 addetti, che generano un fatturato di 106,1 miliardi di euro, pari al 6,2% del PIL, e investimenti fissi lordi per 3,2 miliardi di euro, pari al 9,4% degli investimenti della manifattura italiana. Complessivamente, la spesa in R&S intra-muros delle imprese operanti in Italia è di 1,6 miliardi di euro, pari a circa il 15% del totale speso in attività manifatturiere.

Nonostante la fase di rallentamento produttivo e di mercato già presente nel 2018 e accentuata nel 2020 dalla pandemia, la filiera ha mantenuto una buona propensione all’innovazione: nel 2019 sale al 73% la percentuale di imprese che destinano una quota del proprio fatturato a R&S e otto imprese su dieci, nel triennio 2017-2019, hanno immesso sul mercato innovazioni di prodotto o di processo. La componentistica rimane un comparto chiave dell’economia italiana, che conta 2.198 imprese sul territorio, per un fatturato di 49,2 miliardi di euro e 164.305 addetti diretti (compresi gli operatori del ramo della subfornitura). Nel 2020, pur con esportazioni in calo rispetto all’anno precedente (-15,3%), questo comparto ha generato un saldo positivo della bilancia commerciale di 5,5 miliardi di euro.

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Continua a leggere "Automazione" p. 176 di Green Italy 2021 Un'economia a misura d'uomo per il futuro dell'Europa, la ricerca su dati e storie della green economy italiana di Symbola e Unioncamere.

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