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Redazione

Le batterie costituiscono una risorsa non solo nello stoccaggio elettrico da fonti rinnovabili, per immagazzinare ad esempio l’energia dei pannelli solari di giorno e restituirla di notte, ma grazie all’evoluzione tecnologica possono anche essere affiancate ad un impianto termico per ridurne i consumi di gas e l’impatto sull’ambiente sia d’estate che d’inverno. Come nel caso delle batterie firmate i-TES, startup innovativa nata nell’Incubatore 2i3T dell’Università di Torino, che figura tra le poche realtà in Italia ad avere come core business gli accumuli termici con materiali a cambio di fase (Phase Change Materials), cioè materiali in grado di assorbire e rilasciare grandi quantità di calore cambiando il proprio stato fisico, ovvero da liquido a solido o viceversa.
Le batterie progettate e realizzate da i-TES utilizzano nello specifico materiali di origine naturale derivati da scarti animali e vegetali, non tossici e non pericolosi. Sono inoltre modulari e flessibili, permettendo di ridurre la dimensione dei generatori di calore, quali ad esempio pompe di calore e caldaie. L’idea alla base è quella di sfruttare i benefici delle batterie termiche per ridurre gli sprechi nell’uso del caldo e del freddo e aumentare l’uso delle fonti rinnovabili. Le batterie termiche i-TES possono essere personalizzate in base alle necessità del cliente, oltre ad essere installabili sia in impianti nuovi che già esistenti.

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