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COMUNICATO STAMPA

BOSCHI E FORESTE NEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA PER UNA FILIERA NAZIONALE FORESTALE, DEL LEGNO ARREDO E DELLE COSTRUZIONI

ITALIA SECONDA IN EUROPA PER COPERTURA FORESTALE

LA GESTIONE SOSTENIBILE DEI BOSCHI ITALIANI PUÒ MIGLIORARE DEL 30% L’ASSORBIMENTO DI CO2 E ANNULLARE L’IMPORTAZIONE DI LEGNO GREZZO

RENZI (Fondazione Symbola) “IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA PUÒ AVERE NEI BOSCHI E NELLE FORESTE UNO DEI SUOI PUNTI DI FORZA A PARTIRE DA UN’ALLEANZA TRA PUBBLICO, PRIVATO, COMUNITÀ E CITTADINI PER DAR VITA A UNA FILIERA NAZIONALE FORESTALE, DEL LEGNO ARREDO E DELLE COSTRUZIONILA QUOTA PIÙ RILEVANTE DEL NEXT GENERATION UE (IL 37%) È PROPRIO DESTINATA ALLA TRANSIZIONE VERDE. LA BIODIVERSITÀ E LA BELLEZZA SONO UNA PARTE ESSENZIALE DI QUELL’ECONOMIA A MISURA D’UOMO CHE È IL CUORE DEL MANIFESTO DI ASSISI PROMOSSO DALLA FONDAZIONE SYMBOLA E DAL SACRO CONVENTO”

 

2 Settembre 2021. Al secondo appuntamento del Festival della Soft Economy si è discusso di “Boschi e foreste nel piano nazionale di ripresa e resilienza per una filiera nazionale forestale, del legno arredo e delle costruzioni” in collaborazione con Coldiretti, Cna, Confartigianato imprese, Fai Cisl, Fondazione Alberitalia, Legambiente, Uncem. Sono intervenuti Fabio Renzi segretario generale Fondazione Symbola, Davide Pettenella Coordinatore gruppo di lavoro Strategia forestale nazionale, Università di Padova; Antonio Brunori Segretario generale Pefc Italia; Marco Bussone presidente nazionale Uncem; Sebastiano Cerullo Direttore generale FederlegnoArredo; Sabrina Diamanti Presidente nazionale Conaf(Consiglio Ordine Agronomi e Forestali; Valentina Di Berardino Coordinatrice Nazionale Cna Produzione; Marco Marchetti presidente Fondazione Alberitalia, Università degli studi del Molise; Antonio Nicoletti Responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente; Onofrio Rota Segretario generale Fai Cisl; Claudia Scarzanella Presidente Confartigianato Imprese Belluno; Carmelo Troccoli Direttore generale Campagna Amica/Coldiretti; Deborah Zani Ceo Rubner Haus presso Rubner Gruppe. Le conclusioni sono state affidate ad Alessandra Stefani direttore generale Economia Montana e Foreste Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Ha moderato il dibattito Paola Pierotti architetto, giornalista PPAN.

 

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza può avere nei boschi e nelle foreste uno dei suoi punti di forza – dichiara Fabio Renzi,  Segretario generale della Fondazione Symbola - a partire da un’alleanza tra pubblico, privato, comunità e cittadini. Gli alberi riducono una parte delle emissioni di CO2, danno più qualità e abbattono l’inquinamento nelle città, possono rafforzare la filiera del legno importante per il Made in ITALY. La gestione sostenibile dei boschi italiani può infatti ridurre considerevolmente l’importazione di legno. L’Italia con oltre 10 mld di dollari è terza al mondo per saldo della bilancia commerciale nel legno arredo dopo la Cina 92 mld e Polonia 11 mld7 ed è al quarto posto in Europa per la produzione di edifici prefabbricati in legno. Attualmente oltre l’80% del fabbisogno di legno è coperto dall’importazione, per un valore complessivo di 3 mld di euro, un valore che ci rende secondi importatori netti in Europa dopo il Regno Unito. L’Italia importa quasi 70 mln mc equivalenti così suddivisi: 3,2 mln mc di legname grezzo, 37,6 mln mc equivalenti di prodotti semilavorati, 29,3 mln mc equivalenti di paste e carta. Se facessimo piantagioni dedicate in grado di sostituire almeno il legname grezzo che importiamo, servirebbero 365.000 ha (e dovremmo aspettare anni), mentre migliorando la gestione degli 783.000 ha dei boschi in grado di fornirlo - sugli 11,4 mln di ha che abbiamo - produrremmo più di 3 mln mc annullando così la necessità di import e generando un processo virtuoso a cascata sull’importazione di semilavorati. La quota più rilevante del Next Generation UE (il 37%) è proprio destinata alla transizione verde. La biodiversità e la bellezza sono una parte essenziale di quell’economia a misura d’uomo che è il cuore del Manifesto di Assisi promosso dalla Fondazione Symbola e dal Sacro Convento”

 

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Il rapporto “Il valore dell'abitare. La sfida della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano” promosso da CRESME, Fondazione Symbola, Assimpredil Ance e European Climate Foundation è stato presentato oggi da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Regina De Albertis, presidente Assimpredil Ance; Lorenzo Bellicini, direttore CRESME; Virginio Trivella, consigliere Delegato Efficienza energetica Assimpredil Ance; Piero Petrucco, vice presidente FIEC e vicepresidente Centro Studi ANCE; Fabio Stevanato, direttore Programma Italia European Climate Foundation; Marco Osnato, presidente Commissione Finanze; Patrizia Toia, vicepresidente ITRE commissione per l’industria, la ricerca e l’energia; Roberta Toffanin, consulente del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

L’Italia può dare un contributo importante contro la crisi climatica in tanti settori in cui è già protagonista, a partire dall’economia circolare. Siamo il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti pari al 83,4% con una incidenza quasi il doppio rispetto alla media UE e ben superiore a tutti gli altri grandi paesi europei: risparmiamo così 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno e circa 63 milioni di tonnellate di CO₂ equivalenti.

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