Dopo l’economia, anche la finanza è sempre più circolare. Visto che ridurre al minino lo spreco di energia e materia fa bene all’ambiente ma anche ai profitti aziendali, negli ultimi anni si registra un significativo incremento di strumenti finanziari a supporto di imprese e progetti verso un’economia trasformativa che non spreca risorse e preserva il capitale naturale.
Anche CDP non è da meno. L’Istituto Nazionale di Promozione (INP) che sostiene l’economia italiana dal 1850, grazie ad una logica circolare che valorizza le risorse raccolte dal territorio attraverso il risparmio postale per restituirle alle comunità sotto forma di benefici economici, sociali e ambientali, a fine 2019 ha aderito all’Alleanza per l’Economia Circolare, nell’intento di intensificare il suo sostegno ad amministrazioni, imprese e comunità, in progetti dedicati a efficienza energetica, energie rinnovabili e contrasto al dissesto idrogeologico. In parallelo ha avviato la Joint Initiative on Circular Economy (JICE) con la Banca Europea per gli Investimenti e gli INP francese, tedesco, spagnolo e polacco, con l’obiettivo di mobilitare un totale di 10 mld di € entro il 2023, in settori che vanno dall’agricoltura all’industria, dallo sviluppo urbano alla mobilità, fino alla gestione idrica e dei rifiuti. Nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile attivato dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 2020, parte delle risorse stanziate da CDP (1062 mln di €) sono destinate alla riconversione dei processi produttivi in ottica circolare, a vantaggio di imprese e centri di ricerca.