Il Salone Nautico di Genova riparte a vele spiegate. La 61esima edizione, che si terrà dal 16 al 21 settembre, anche quest'anno si terrà in presenza – l'edizione dello scorso si è svolta regolarmente e in sicurezza, unico evento di settore ad aver avuto corso in Europa nel 2020 – facendo registrare un enorme interesse da parte degli operatori del settore: il sold out per gli spazi di esposizione è stato raggiunto infatti già a giugno.
Un appuntamento imperdibile per tutto il settore nautico italiano, uno dei più importanti a livello globale e che dopo la pandemia è tornato a crescere. Se si guarda alla produzione di yacht oltre i 24 metri, nel Paese sono 407 gli yacht in costruzione su un totale di 821, il 49,6% degli ordini a livello globale. Per il nostro Paese si tratta del maggiore numero di ordini registrato nel Global Order Book dal 2009 in poi, con un incremento di 9 unità rispetto nel 2020 (+0,3%). Per dare una dimensione del primato del Made in Italy nel settore, Turchia e Paesi Bassi che seguono l'Italia nella classifica, contano rispettivamente 76 e 74 ordini.
Numeri monstre che vengono confermati anche dal saldo commerciale: l'Italia guida la classifica con più di 2,2 miliardi di dollari, davanti a Regno Unito (1,5), Paesi Bassi (1,4), Germania (0,7) e Polonia (0,5), ed è tra i maggiori esportatori in cui è preceduta solo dai Paesi Bassi ma è davanti a Regno Unito, Usa, Francia e Germania. Secondo un'analisi condotta dalla Fondazone Symbola i cantieri indicano per il 2021 un portafoglio ordini che vede percentuali di crescita superiori al 20% per quattro aziende su dieci. Nel complesso la nautica italiana può vantare un fatturato globale di circa 5 miliardi di euro, di cui 1,64 nel mercato interno, e quasi 24 mila addetti diretti, che salgono a oltre 180 mila considerando la filiera. Come ha sottolineato Marina Stella, direttrice generale di Confindustria Nautica che organizza la kermesse, i cantieri e le aziende della nautica italiana hanno portafogli ordini confermati per i prossimi 2-3 anni.