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Imprese coesive significa inclusive e radicate sul territorio, attente al sociale e al benessere dei dipendenti, aggregate in reti e distretti, pronte a investire nell'ambiente e nella transizione energetica e digitale. Più pannelli solari e meno capannoni. «La coesione è un formidabile fattore produttivo in particolare in Italia, e anche per questo l'Unione Europea ha indirizzato le risorse del Next Generation Eu per rilanciare l'economia sulla transizione verde e digitale», sostiene l'ultimo rapporto della Fondazione Symbola- Unioncamere. Essere più empatici con il territorio conviene: le imprese coesive crescono infatti più delle altre: per il 2023 il 55,3% stima un aumento di fatturato rispetto al 2022 (contro il 42,3% del resto delle aziende), una quota che arriva al 60% per il 2024 (contro il 39%). Registrano inoltre risultati migliori per quanto riguarda altri parametri chiave come l'occupazione (34,1% contro 24,8%), le esportazioni (42,7% contro 32,5%). Nel rapporto c'è anche una mappa regionale della coesione. In termini assoluti, il 50% di queste imprese si concentra in tre sole regioni: Lombardia (dove si trova il 24,1%), Veneto (13,5%) ed Emilia-Romagna (12,2%). Ma è in termini relativi (l'incidenza sul totale delle imprese manifatturiere) che la nostra regione (55%) si piazza al terzo posto nella classifica nazionale subito dietro al Trentino-Alto Adige (con il 64,2% delle imprese coesive), e Valle d'Aosta (55,9%). Se si guarda al quadro provinciale spicca la performance di Gorizia, Pordenone, Udine ai primi posti nazionali assieme a Bolzano, Trento, Aosta, e il Veneto con Verona, Rovigo, Treviso e Padova. Per Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa e della Fondazione Assolombarda a intervenuto alla presentazione del report di Symbola, «l'Italia cresce anche perché le nostre imprese nel corso degli ultimi 15 anni hanno costruito sistemi di relazione, filiere produttive, distretti industriali e reti che hanno reso il nostro sistema produttivo fra i più competitivi e a maggior valore aggiunto sui mercati mondiali grazie alla forza della nostra catena di fornitura. All'interno di questo sistema di reti e distretti i valori di sostenibilità, ambientali e di produzione del valore sono diventati un punto di riferimento non soltanto per l'impresa capofila ma anche per tutte le altre imprese collegate. Questo sistema di relazioni che ci permette di essere competitivi nei mercati più esigenti e selettivi». Un sistema di relazioni all'interno del quale è il modello sociale e di sostenibilità dell'azienda alla base del successo. Secondo il rapporto la coesione nelle imprese accresce il senso di appartenenza e soddisfazione di vita dei dipendenti (nel 2020 le erogazioni di welfare sulla base di contrattazione sindacale sono cresciute del 19,5%), il coinvolgimento e il dialogo con i clienti, rafforza le relazioni di filiera e distrettuali (le imprese ricadenti nei distretti secondo il monitor di Intesa Sanpaolo negli ultimi anni hanno visto crescere la produttività più delle imprese non distrettuali), generando effetti positivi sulla competitività, come raccontano gli esempi di imprese coesive approfonditi nel capitolo storie del rapporto. Una di queste storie riguarda la triestina illycaffè che «ha strutturato un modello di business capace di selezionare i coltivatori da cui rifornirsi in base alla qualità e alla sostenibilità del processo produttivo, pagando direttamente i fornitori senza ricorrere a intermediari e premiando quelli capaci di offrire il miglior caffè». Un modello che contiene anche esempi di aiuto e sostegno alle comunità. Come il progetto Escuela y Caffè che cerca di contrastare l'abbandono scolastico e il lavoro minorile in Colombia dove ogni studente di 62 scuole rurali della regione di Cauca riceve 1.500 semi di caffè da piantare nella propria fattoria di famiglia. Al termine dei 6 anni del ciclo scolastico, la piantagione è produttiva e a quel punto lo studente ha un'entrata economica che gli consente di scegliere se continuare gli studi frequentando l'università o avviare una propria attività agricola. Nel report si ricordano altri casi virtuosi come Luxottica, che grazie ad un accordo con il Comune di Agordo, sede storica dell'azienda, ha scelto di potenziare i servizi pubblici locali attraverso la costruzione di un asilo nido comunale (aperto fino alle ore 18 e anche il sabato), e di aprire un centro dedicato agli anziani non autosufficienti affetti da demenza senile e Alzheirn Pr.

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Così l'impresa etica fa più profitti. Anche in Fvg la coesione conviene - Piercarlo Fiumanò | Il Piccolo

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