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Cultura e bellezza in Italia sono tratti identitari radicati nella società e nell'economia. Ecco perché il Rapporto annuale Io sono cultura 2024, redatto da Fondazione Symbola, Unioncamere, centro studi Tagliacarne e Deloitte, agisce come termometro per valutare se ci siano passi avanti da anno all'altro, e che effetti determinino nel Sistema Paese. Ben consci che il peso della cultura e della creatività in Italia è molto elevato, in quanto, per un euro prodotto, se ne generano altri1,8 nel resto dell'economia. In particolare, nel Mezzogiorno, dove, contrariamente agli anni precedenti, c'è stata un'evidente ripresa, grazie ad aumenti più rapidi rispetto ai valori medi nazionali. Intendiamoci, la differenza è minima per il valore aggiunto (+5,7% anziché +5,5%), però risulta più accentuata in termini di crescita di occupati (+4% rispetto ad un aumento medio nazionale pari a +3,2%). La maggior dinamicità del Sud l'anno scorso è legata alla componente core, in particolare, ad alcuni settori, tra cui spiccano l'architettura e il design, l'editoria e stampa, le performing arts e arti visive, le attività di software e videogiochi. In particolare, spiccano gli incrementi della Calabria: +10,1% in termini di valore aggiunto e +6,8% per l'occupazione. Tuttavia, rimane ancora ampia la distanza con il resto del Paese, in parte legata alla scarsa presenza delle province del Sud nelle Top2o dei territori che contribuiscono maggiormente a generare valore aggiunto e occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo. C'è solo Napoli, con un valore aggiunto di 3 miliardi e 272 milioni, e con 54.727 occupati. Un po' poco, se si pensa che nel 2023 valore aggiunto e occupazione nel sistema produttivo culturale e creativo italiano hanno raggiunto, rispettivamente, 104,3 miliardi e un milione e mezzo di addetti. E, allargandosi anche alle attività no core, generano complessivamente un valore aggiunto per circa 296,9 miliardi. Il valore aggiunto delle cinque regioni meridionali (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) è di soli 13 miliardi e n6 milioni, così come l'occupazione supera di poco i 250mila addetti. La verità è che la capacità moltiplicativa del Sistema creativo e culturale, mentre è relativamente uniforme tra il Nord e il Centro Italia, con un moltiplicatore di impatto variabile tra 2,1 e 1,9, nel Mezzogiorno è di appena 1,2. Alcuni esempi possono offrire l'esatta dimensione del fenomeno. Nel turismo culturale, tra le regioni meridionali, solo la Campania e la Sicilia si collocano al di sopra del dato medio nazionale. Invece, nelle arti performative, si intravede una particolare vitalità del Sud, con la Puglia e la Sicilia in testa. Tra i io siti Une sco più importanti d'Italia c'è solo Napoli, con il suo Centro Storico, dove sono censite 6.235 imprese. A sua volta, la Calabria ha investito massicciamente sul territorio nel cinema, stanziando, tra il 2017 e il 2022,17 milioni per finanziare 140 produzioni, e costruendo un polo dell'audiovisivo a Lamezia Terme. Tra le emittenti locali in forte crescita tra i giovani per il loro carattere contemporaneo c'è Radio Ibiza in Campania. La contaminazione tra il settore del videogioco e altre industrie creative si traduce anche in stili produttivi che si ispirano a estetiche legate ad altri settori, come quello dell'animazione, ben rappresentato da Bye Sweet Carole, avventura platform realizzata da Little Sewing Machine di Catania. La Puglia, con Teatro Pubblico Pugliese e la sua editoria, sta provando a conquistarsi un ruolo. Un film, come Il segreto di Liberato, lungometraggio dedicato alla storia del misterioso artista napoletano, presentato a maggio di quest'anno, all'ultima edizione del Comicon, ha saputo mixare immagini dei suoi video musicali e live a luoghi della città partenopea e all'animazione. Il primo sondaggio italiano sul rapporto tra musica e intelligenza artificiale è stato realizzato da Giffoni Innovation Hub, in collaborazione col Comune di Napoli. Sul fronte degli strumenti digitali per facilitare l'accessibilità ai luoghi della cultura, oltre alle realtà ormai consolidate, i siti di Pompei ed Ercolano, dove è stato anche allestito il Museo Archeologico Virtuale, da tempo accolgono visite assistite da dispositivi di realtà aumentata per offrire un viaggio nel passato, proiettando i visitatori in una dimensione integralmente digitale. Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto caratterizza la propria mission anche come hub di cittadinanza attiva e rigenerazione urbana, promuovendo progetti di inclusione e condivisione. Sul fronte della promozione di pratiche di economia circolare, sono di interesse i progetti sperimentali, via via diventati poi permanenti, attivati dalla Reggia di Caserta, per promuovere la riduzione degli scarti e attività connesse di sviluppo solidale: quello intitolato Marmellata delle Regine consente la raccolta degli agrumi del Parco Reale e la produzione e commercializzazione di marmellata a cura delle donne del laboratorio Le ghiottonerie di Casa Lorena, svolto a Casal di Principe, all'interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata, e gestito dalla cooperativa Eva. Lo spettacolo, prodotto da Interno 5 e Teatri Associati di Napoli, con il sostegno della Fondazione De Filippo, si è meritato il premio della Critica 2023 assegnato dall'associazione nazionale dei Critici di Teatro. La Regione Puglia, nell'ambito della programmazione dei fondi strutturali, ha stabilito che alla linea di finanziamento degli interventi di recupero conservativo, restauro, rifunzionalizzazione e allestimenti per tutti i luoghi di cultura e i siti di rilievo storico- architettonico o archeologico, se ne affianchi un'altra per la promozione e lo sviluppo del welfare culturale. Coglie nel segno il presidente di UnionCamere, Andrea Prete, quando ricorda che «l'imprenditoria culturale e creativa, grazie ai suoi collegamenti con la pubblica amministrazione e il terzo settore, contribuisce alla creazione di un sistema produttivo i cui effetti moltiplicativi rappresentano in termini di reddito prodotto una quota importante del totale dell'economia».

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Cultura&aziende il riscatto meridionale - Emanuele Imperiali | Corriere della Sera Economia

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