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Ogni anno le foreste italiane sottraggono dall'atmosfera circa 46,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Se il patrimonio forestale fosse gestito correttamente e non lasciato a se stesso, l'immagazzinamento del carbonio crescerebbe del 30%. Ipotizzando poi almeno 100mila ettari di nuovi boschi, la sottrazione di anidride carbonica dall'atmosfera aumenterebbe di 387mila tonnellate.

Sono alcuni dei dati del rapporto "Boschi e foreste nel Next Generation EU", preparato da Fondazione Symbola, Coldiretti e Bonifiche Ferraresi. Lo studio è stato presentato stamani dal presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci, dal presidente Coldiretti, Ettore Prandini, e dal presidente FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, alla presenza del ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola.

L'Italia è chiamata nei prossimi 10 anni a piantare più di 200 milioni di alberi come proprio contributo alla "Strategia europea per la biodiversità 2030" che prevede di piantare 3 miliardi di alberi nei paesi dell'Unione.

"Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza può avere nei boschi e nelle foreste uno dei suoi punti di forza - dichiara il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci -. Gli alberi riducono una parte delle emissioni di CO2, danno più qualità e abbattono l'inquinamento nelle città, possono rafforzare la filiera del legno importante per il Made in Italy".

"Abbiamo elaborato insieme a Federforeste la proposta di piantare in Italia 50 milioni di alberi nell'arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane, anche per far nascere foreste urbane", ha annunciato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.

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Da foreste ben gestite 30% di assorbimento carbonio in più | Ansa

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