L’eccellenza tra le eccellenze. Brescia vanta la metà delle certificazioni Dop e Igp della Lombardia. Le trote, i salmerini, i formaggi e i salumi, rendono il nostro territorio un presidio della cultura e della qualità agroalimentare con 17 certificazioni delle 34 lombarde. Per dire: Bergamo di Dop e Igp ne ha 15, Cremona 13, Milano 12.
Lo studio «Piccoli comuni e tipicità», realizzato da Fondazione Symbola e da Coldiretti, accredita il settore primario come solido e trainante. I 500 mila bovini producono circa 1,7 miliardi di litri di latte ogni anno, poi c’è la schiera nutritissima dei suini (1,4 milioni) fondamentali per la filiera del Prosciutto di Parma ma protagonisti (in piccola scala) anche localmente (5 insaccati bresciani sono certificati). Questo brulicare di energia e di lavoro è un pilastro fondamentale del settore e genera un pil di oltre 2 miliardi l’anno. Economia florida, valorizzazione della tradizione ed elevati standard di produzione trovano la sintesi più fulgida nel Grana Padano (un quarto delle forme vendute in Italia e nel resto del mondo sono prodotte a Brescia). Ma non c’è soltanto il Grana nell’elenco dei 17 prodotti bresciani certificati DOP e IGP. Tra gli otto formaggi «pregiati» figurano il Silter, il Nostrano della Valtrompia e il Provolone della Valpadana. Insomma, l’intera provincia di Brescia trova casa nello studio di Symbola e Coldiretti.
Dallo studio «Piccoli comuni e tipicità» emerge l’altissima percentuale (ossia il 93%) di comuni sotto i 5mila abitanti che realizzano prodotti tipici riconosciuti e che producono un indotto economico notevole.