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Progettare un robot perché funzioni perfettamente non basta a renderlo utile all’uomo, occorre che le sue forme siano familiari, semplici, adattabili: in sostanza, occorre che alla meccatronica si accompagni il design.

Soprattutto quando si parla di prostetica, bellezza e funzionalità non sono mai componenti secondarie. Lo dimostra la mano robotica Mia, vincitrice nel 2019 del premio Red Dot Design Award, uno dei più importanti riconoscimenti a livello internazionale per il design.

La protesi è stata disegnata da Elastico Disegno, Studio di architettura e design di Chieri (TO), che ha lavorato insieme agli ingegneri di Prensilia, ideatori della mano. La mano è stata premiata perché coniuga un bel profilo estetico all’ottima funzionalità, rispondendo alle esigenze per cui è stata concepita.

I sensori che ne controllano i movimenti sono collegati chirurgicamente alle terminazioni nervose ancora presenti sull’arto e la sua conformazione è studiata per un utilizzo quotidiano, continuo e duraturo nel tempo. I motori e i circuiti elettrici collocati nel palmo sono protetti da una scocca intercambiabile e personalizzabile, mentre i polpastrelli sono in silicone morbido.

La progettazione è stata effettuata di concerto dai due team nell’ambito del progetto DeTOP finanziato dalla Comunità Europea per Horizon 2020 e nel 2019 è stato realizzato in Svezia il primo impianto sperimentale di Mia.

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