Quanta energia da fotovoltaico si può produrre in città sui tetti degli edifici? La risposta arriva da ENEA (13 centri e laboratori sul territorio nazionale, 2.600 occupati) e, in particolare, dal Centro di Portici, impegnata nello sviluppo di soluzioni innovative nell’ambito del fotovoltaico.
Il sole è tra le fonti rinnovabili di cui il nostro Paese più dispone, ma presenta ancora alcune problematiche, come il consumo di suolo e l’effetto “isola di calore” con conseguenze negative in campo agricolo. Una soluzione potrebbe arrivare dall’utilizzo delle coperture di edifici industriali e commerciali nelle aree limitrofe delle città. Per questo ENEA ha sviluppato uno strumento digitale basato su tecnologia GIS – Geographic Information System, capace di valutare il potenziale di energia fotovoltaica in termini di kWh/mq producibili in un anno, grazie a una metodologia di analisi spaziale che restituisce una mappa 3D interattiva delle zone industriali e commerciali e dei centri urbani. Il calcolo del potenziale tiene conto di fattori solari e architettonici che incidono sulla radiazione solare di ogni singolo tetto: forma, inclinazione, orientamento, ombreggiamento da edifici o vegetazione circostanti; specifiche tecniche come l’ingombro sui tetti o la distanza tra i moduli per la manutenzione; condizioni meteo e fattori normalmente non considerati, come l’inquinamento ambientale. Così, questo strumento supporta amministrazioni pubbliche e privati nell’identificazione degli edifici più adatti alle installazioni dei pannelli, valutandone l’effettivo potenziale fotovoltaico.