Dal 1964, il Gemelli veglia su Roma e non smette di crescere: il Policlinico è il secondo ospedale d’Italia per dimensioni, con oltre 1500 posti letto e quasi 100.000 ricoveri l’anno, e nel 2017 ha inaugurato due nuove strutture di eccellenza: il Centro di Radioterapia Oncologica avanzata ART e il Centro Malattie Apparato Digerente. La Fondazione Gemelli è soprattutto un grande centro di ricerca (dal 2018 è un IRCCS), un riferimento per l’alta specializzazione raggiunta in settori come neurologia e gastroenterologia. Molto proficua, in questo senso, la partnership con la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica. Solo nel 2019, la Fondazione ha dato vita a 67 progetti di ricerca no profit a cui si sommano altre sperimentazioni cliniche per un valore complessivo pari a 18mln di €, con un aumento del 61,% rispetto al 2018. Innovativa la sperimentazione di una cura con cellule staminali per il trattamento delle complicanze della malattia di Crohn. Alofisel, questo il nome della terapia testata al Gemelli, contiene cellule staminali mesenchimali che secernono citochine antinfiammatorie, molecole in grado di alleviare fortemente la sintomatologia dei casi più gravi, quelli non responsivi alla terapia chirurgica tradizionale. Da una recente collaborazione, infine, è nato un progetto di telemedicina: Smart Axistance C-19. L’app, sviluppata e donata da Enel X, consente di monitorare da remoto i pazienti affetti da Covid-19 liberando posti letto, tutelando il personale medico e limitando sensibilmente il senso di isolamento dei pazienti in sorveglianza attiva.
In collaborazione con l'Università Cattolica ha sviluppato una cura con cellule staminali per il trattamento delle complicanze della malattia di Crohn