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“Affrontare la crisi climatica non è solo necessario ma è anche un’opportunità per costruire una nuova Europa e un’economia più a misura d’uomo per affrontare il futuro senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare indietro nessuno come si afferma nel Manifesto di Assisi. La green economy è la migliore risposta alla crisi che stiamo attraversando grazie a una transizione ecologica e digitale che è l’obiettivo dell’Europa, col New Green Deal e il Next Generation EU. Nel Rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere si coglie una accelerazione verso il green del sistema imprenditoriale italiano: sono 432.000 imprese che hanno investito nel periodo 2015-2019 in prodotti e tecnologie green. Nel 2019 il numero dei green jobs in Italia ha superato la soglia dei 3 milioni: 3.100.000 unità, il 13,4% del totale dell’occupazione complessiva. Sono quelle che innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro. Difendere l’ambiente e rispondere alla sfida del clima non solo è necessario, ma rappresenta una straordinaria opportunità per creare lavoro e una nuova economia”.

Lo ha dichiarato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.

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Grande partecipazione al bando “10 tesi per la sostenibilità”. Sono ad oggi oltre 1300 tesi da tutta Italia. Fino al 31 gennaio è online il bando di concorso. È un’iniziativa promossa da Fondazione Symbola, Unioncamere e Luiss con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, il patrocinio della Conferenza dei Rettori (Crui) e la collaborazione del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm) volta a premiare 10 tesi provenienti da tutte le discipline, sia umanistiche che scientifiche, che abbiano forti e originali riferimenti al principio della sostenibilità.

La COP28 di Dubai è andata meglio di come molti temevano. L’intesa raggiunta è nel solco degli accordi di Parigi e per la prima volta pone esplicitamente il problema dei combustibili fossili. È giusta la scelta dell’Europa di puntare su coesione, transizione verde e digitale per costruire un’economia più a misura d’uomo e per questo più forte. Dopo Dubai tocca oltre che ai governi, alla società e all’economia. L’Italia può dare un forte contributo se fa l’Italia e incrocia la green economy con la qualità, l’innovazione, la bellezza.

La COP28 di Dubai è andata meglio di quanto si potesse pensare. Ora tocca oltre che ai governi, alla società e all’economia. L’intesa raggiunta tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi. Questi appuntamenti sono importanti per indicare la direzione, ma la partita vera si gioca nel campo dell'economia e della società. È giusta la scelta dell’Europa di puntare su coesione, transizione verde e digitale per costruire un’economia più a misura d’uomo e per questo più forte. Anche per questo sono inaccettabili i ritardi sullo sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese.

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