Newsletter

Fondazione Symbola a Mantova I territori e la sfida della transizione «Ora un piano di visione europea» . Mantova, Brescia, Vicenza e Verona a confronto Alleanza tra il sistema imprenditoriale e le istituzioni «Serve un masterplan che permetta di programmare gli investimenti in un orizzonte temporale di 20 anni» CORRADO BINACCHI Serve una strategia, comune, che permetta di vedere lontano, con un orizzonte temporale di almeno 15, 20 anni. Che dia il tempo di pianificare e gestire una montagna di investimenti. Una strategia che parta dalla solidità e dal valore dei territori di Mantova, Brescia, Verona e Vicenza per allargarsi ed abbracciare un'area ancora più vasta - che spazia dalla Lombardia al Veneto, passando dall'Emilia fino al confine a sud del Trentino, fin dentro la comunità del Garda. È la prospettiva emersa al primo giorno del Seminario Estivo della Fondazione Symbola, che ha visto la mattinata dedicata all'evento "La Forza dei territori nella transizione", appuntamento promosso da Symbola con il Gruppo Athesis. A confronto prima i rappresentanti delle quattro città e poi gli esponenti del mondo imprenditoriale, politico, sociale e culturale di Mantova. Il valore della bellezza L'intervento di apertura è affidato a Massimo Mamoli, direttore de L'Arena, Gazzetta di Mantova e Bresciaoggi. Mamoli si è chiesto se "vale ancora la frase di Dostoevskij la bellezza salverà il mondo, o dovremmo invece preoccuparci di salvare la bellezza che sta nell'ordine naturale delle cose. Ordine che si esplica prima di tutto attraverso un patto sociale, quel richiamo alla corresponsabilità che rappresenta come un filo la tramatura che attraversa i nostri territori (visione, coraggio, comunità). E qui sta un punto centrale. Il concetto di bellezza in Dostoevskij viene proprio da Sant'Agostino. La bellezza e il saper fare. Oggi diremmo, l'algoritmo della coesione per aggregare le qualità italiane. È la bellezza intesa nella visione di Sant'Agostino che salverà il mondo che conosciamo, e nel quale noi siamo i tempi. E sulla linea di questi tempi interrogarci anzitutto su qual è il valore aggiunto che porta la nostra storia, i nostri cromosomi antichi italiani ed europei. La bellezza porta con sé non solo un aspetto estetico, ma anche e soprattutto un imprescindibile valore etico. Senza il quale non potremmo salvare noi stessi e la nostra civiltà. E provare a costruire un mondo più sostenibile, più civile, più gentile". Le sfide dei territori L'Italia che fa l'Italia, come ama definirla Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola, trova in questa area vasta più esempi di bellezza e di coesione sociale, di attenzione alla sostenibilità e di voglia di crescere. «Due terzi della popolazione italiana vive in città come Mantova - sottolinea il sindaco Mattia Palazzi - e le città più piccole a volte temono il cambiamento. Sta a noi favorire la crescita degli anticorpi alla chiusura». Per il presidente della Provincia, Carlo Bottani, la spinta alla sostenibilità passa attraverso uno «shock energetico», che Mantova spera di ottenere con il progetto dell'Hydrogen Valley. Gli elementi comuni I progetti per una mobilità più dolce, i piani di rigenerazione urbana, le collaborazioni sul turismo rappresentano il filo che unisce Brescia (in collegamento c'è il sindaco Laura castelletti), Vicenza (con il sindaco Giacomo Possamai) e Verona (con l'assessore alla transizione ecologica Tommaso Ferrari). Se sviluppo sostenibile è un concetto ormai acquisito, la novità è la visione che i territori vogliono avere. «Una visione sempre più europea evidenzia Palazzi - perché siamo nel cuore di tre tra le regioni più produttive d'Europa». Un masterlplan Ecco perché, secondo i rappresentanti del sistema politico ed economico mantovano, bisogna guardare oltre. «Serve insieme un piano di sviluppo interregionale, per scegliere insieme i piani di sviluppo per almeno dieci anni» aggiunge il sindaco. «La strada è tracciata - aggiunge Fabio Viani, presidente di Confindustria Mantova - ora si tratta di governare gli investimenti. Il territorio deve aiutare le aziende su due fattori, energetico e infrastrutturale. La soluzione prospettata sull'autostrada blu è quella giusta, per poter accedere sui mercati a costi ridotti». «Giochiamo la partita in attacco - conclude l'assessore regionale Guido Guidesi - dobbiamo influenzare il cambiamento, senza subirlo».

SCARICA L’ARTICOLO IN PDF
I territori e la sfida della transizione "Ora un piano di visione europea" | Gazzetta di Mantova

ricerche correlate

Devi accedere per poter salvare i contenuti