Newsletter

Da sempre iGuzzini Illuminazione coltiva relazioni con tutti coloro che conoscono e studiano la luce, ovunque essi siano.

In termodinamica si definiscono aperti quei sistemi che interagiscono con l’ambiente esterno scambiando sia energia che materia. Un’immagine che trova analogia anche nel mercato in quelle imprese che creano costituzionalmente relazioni con il contesto e i soggetti con i quali operano e che ne estendono virtualmente il perimetro aziendale.

iGuzzini appartiene a questa categoria. Da sempre, coltiva relazioni con tutti coloro che conoscono e studiano la luce, ovunque essi siano: università, scuole, designer, associazioni, architetti. Posizionandosi, dunque, all’incrocio di un articolato sistema di saperi e soggetti e creandone anche di propri, come la ‘scuola’ di lighting design realizzata proprio a Recanati dove ha sede l’impresa.

Sin dal 1959, anno della nascita, il rapporto fra luce e benessere è al centro della ricerca di iGuzzini illuminazione. Con 1.500 dipendenti e un fatturato pari a 232,3 milioni di euro (2017) è oggi la prima azienda italiana e tra le prime cinque a livello europeo nel settore della produzione di apparecchi di illuminazione.
Grandi nomi dell’architettura e del design sono passati e continuano a passare da qui, chiamati a dare un contributo alla ricerca della luce perfetta: Giò Ponti, Rodolfo Bonetto, Bruno Gecchelin, Gae Aulenti, Renzo Piano, Norman Foster, Piero Castiglioni, Jean Micheal Wilmotte, Mario Cucinella, Ron Arad, Michele De Lucchi e altri.

Azienda con radici profondamente piantate nelle Marche ma dal profondo respiro internazionale, come testimoniano i contatti con importanti istituti di ricerca, come la Harvard University, il Massachusetts Institute of Technology, la London School of Economics. iGuzzini, sviluppando relazioni di scambio, creando contesti e situazioni nei quali promuove contatti e circolazione di idee sul design della luce, alimenta una lighting community favorendo il contatto con le realtà imprenditoriali e gli atenei marchigiani (Università Politecnica delle Marche, Università di Macerata e di Camerino). L’obiettivo è quello di radicare competenze e know how unici al mondo nel territorio marchigiano, creando un clima favorevole all’innovazione sui temi della luce.

Un impegno che dal territorio si estende alle associazioni di categoria (a livello nazionale AIFAI, ASSIL, AIDI, In/Arch, a livello internazionale Lighting Europe, IALD), nelle quali le figure apicali dell’azienda sono attive in prima persona per favorire la crescita di tutto il comparto illuminotecnico. Nel 1976 fu proprio Adolfo Guzzini ad ottenere, grazie al suo impegno diretto, la realizzazione di Euroluce, diventata una delle più importanti fiere a livello internazionale sul tema illuminazione.

È in questo ecosistema di relazioni e competenze che risiede il valore d’iGuzzini.
La ricerca delle persone giuste è un’attività importante a cui l’azienda dedica tempo e risorse. Due sono i profili cercati. Da una parte, i progettisti più innovativi, dall’altra le università e i centri di ricerca più attenti alla dimensione del lighting design.
Con il duplice obiettivo di approfondire l’analisi delle tecnologie alla base degli impianti di illuminazione e l’integrazione degli apparecchi di illuminazione all’interno di reti intelligenti e di indagare l’impatto che la luce ha all’interno dell’ambiente. Da qui gli studi su sistemi di illuminazione che migliorino la vita delle persone in relazione ai ritmi circadiani e le ricerche finalizzate a migliorare le condizioni di visibilità dell’opera d’arte da parte degli ipovedenti.

Per iGuzzini, infatti, l’intervento di illuminazione sia all’interno del costruito che negli spazi urbani deve tener conto degli aspetti sociali: l’illuminazione fa parte della vita quotidiana e creare sistemi intelligenti per illuminare i luoghi nei quali si svolge la vita può avere un grande impatto sul benessere delle persone. È forse qui che risiede il grande contributo d’iGuzzini: aver creato nei suoi 60 anni di attività una comunità mossa dalla curiosità e dalla condivisione, che sta trasformando profondamente il significato della luce.

Devi accedere per poter salvare i contenuti