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Ricerca e impresa sono il motore dell’economia circolare: a rappresentare il potenziale di una collaborazione tra queste due parti è l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), che negli anni ha dato vita a numerosi laboratori congiunti con le imprese per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche. I numeri dell’ente di ricerca di Genova parlano chiaro: 27 start-up lanciate, oltre 1700 domande di brevetti, di cui oltre 1100 ancora attivi e circa 800 collaborazioni con partner industriali italiani ed esteri. Tra le esperienze più significative, c’è la partnership con Novacart SpA, multinazionale italiana del settore cartotecnico. IIT e Novacart fin dal 2016 hanno realizzato un Joint Lab: un laboratorio congiunto dove le due realtà condividono competenze e tecnologie.

Presso il Joint Lab IIT@Novacart, ricercatori IIT e Novacart sviluppano impieghi innovativi dei residui industriali del processo di produzione e di lavorazione della carta; il fine è la realizzazione di un materiale biocomposito, biodegradabile e compostabile, adattabile a numerosi processi industriali (stampa 3D, termoformatura, injection moulding, etc..) e dalle molteplici applicazioni: ciò che è residuo della produzione industriale di un colosso cartotecnico rientra in circolo e diviene così entry-material per un nuovo processo produttivo. Partendo da queste due realtà e dalle relative tecnologie sviluppate in questi anni, è in corso di valutazione un progetto di impresa che commercializzerà biomateriali biocompositi con una produzione svolta in Italia e finalizzata ad un progetto di completa economia circolare.

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