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Il Manifesto di Assisi aderisce con convinzione alla giornata di digiuno per la pace del 2 marzo promossa da Papa Francesco contro la guerra in Ucraina

“La guerra rappresenta una terribile minaccia per le persone, le comunità, l’ambiente. Può compromettere il percorso per un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. È importante che l’Europa sia unita nella fedeltà ai suoi ideali e alla sua missione per un mondo più sicuro, civile, gentile”.

Lo hanno dichiarato Padre Enzo Fortunato ed Ermete Realacci, portavoci del Manifesto di Assisi. Il Manifesto è stato promosso anche da Vincenzo Boccia Presidente LUISS; Ettore Prandini Presidente Coldiretti; Francesco Starace Amministratore delegato Gruppo Enel; Catia Bastioli Amministratore delegato Novamont; Mauro Gambetti Cardinale, ed ha ricevuto fino ad oggi oltre 4000 adesioni del mondo economico, politico, sociale, culturale e dei cittadini.

 

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Grande partecipazione al bando “10 tesi per la sostenibilità”. Sono ad oggi oltre 1300 tesi da tutta Italia. Fino al 31 gennaio è online il bando di concorso. È un’iniziativa promossa da Fondazione Symbola, Unioncamere e Luiss con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, il patrocinio della Conferenza dei Rettori (Crui) e la collaborazione del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm) volta a premiare 10 tesi provenienti da tutte le discipline, sia umanistiche che scientifiche, che abbiano forti e originali riferimenti al principio della sostenibilità.

La COP28 di Dubai è andata meglio di come molti temevano. L’intesa raggiunta è nel solco degli accordi di Parigi e per la prima volta pone esplicitamente il problema dei combustibili fossili. È giusta la scelta dell’Europa di puntare su coesione, transizione verde e digitale per costruire un’economia più a misura d’uomo e per questo più forte. Dopo Dubai tocca oltre che ai governi, alla società e all’economia. L’Italia può dare un forte contributo se fa l’Italia e incrocia la green economy con la qualità, l’innovazione, la bellezza.

La COP28 di Dubai è andata meglio di quanto si potesse pensare. Ora tocca oltre che ai governi, alla società e all’economia. L’intesa raggiunta tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi. Questi appuntamenti sono importanti per indicare la direzione, ma la partita vera si gioca nel campo dell'economia e della società. È giusta la scelta dell’Europa di puntare su coesione, transizione verde e digitale per costruire un’economia più a misura d’uomo e per questo più forte. Anche per questo sono inaccettabili i ritardi sullo sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese.

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