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Il Manifesto di Assisi aderisce con convinzione alla giornata di digiuno per la pace del 2 marzo promossa da Papa Francesco contro la guerra in Ucraina

“La guerra rappresenta una terribile minaccia per le persone, le comunità, l’ambiente. Può compromettere il percorso per un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. È importante che l’Europa sia unita nella fedeltà ai suoi ideali e alla sua missione per un mondo più sicuro, civile, gentile”.

Lo hanno dichiarato Padre Enzo Fortunato ed Ermete Realacci, portavoci del Manifesto di Assisi. Il Manifesto è stato promosso anche da Vincenzo Boccia Presidente LUISS; Ettore Prandini Presidente Coldiretti; Francesco Starace Amministratore delegato Gruppo Enel; Catia Bastioli Amministratore delegato Novamont; Mauro Gambetti Cardinale, ed ha ricevuto fino ad oggi oltre 4000 adesioni del mondo economico, politico, sociale, culturale e dei cittadini.

 

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Accelerare la transizione verde e sostituire i combustibili fossili oltre a contrastare la crisi climatica ci rende più liberi dalla dipendenza dal gas e petrolio di importazione. Dipendenza che stiamo pagando pesantemente a seguito della guerra scatenata dall’invasione dell’Ucraina. Esiste già oggi un’Italia che affronta la sfida alla crisi climatica. Secondo il rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere circa un terzo delle imprese (510 mila) negli ultimi cinque anni hanno investito sul green in Italia innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro: 3,2 milioni di greenjobs.

Il rapporto “Il valore dell'abitare. La sfida della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano” promosso da CRESME, Fondazione Symbola, Assimpredil Ance e European Climate Foundation è stato presentato oggi da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Regina De Albertis, presidente Assimpredil Ance; Lorenzo Bellicini, direttore CRESME; Virginio Trivella, consigliere Delegato Efficienza energetica Assimpredil Ance; Piero Petrucco, vice presidente FIEC e vicepresidente Centro Studi ANCE; Fabio Stevanato, direttore Programma Italia European Climate Foundation; Marco Osnato, presidente Commissione Finanze; Patrizia Toia, vicepresidente ITRE commissione per l’industria, la ricerca e l’energia; Roberta Toffanin, consulente del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

L’Italia può dare un contributo importante contro la crisi climatica in tanti settori in cui è già protagonista, a partire dall’economia circolare. Siamo il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti pari al 83,4% con una incidenza quasi il doppio rispetto alla media UE e ben superiore a tutti gli altri grandi paesi europei: risparmiamo così 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno e circa 63 milioni di tonnellate di CO₂ equivalenti.

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