Dai rottami di Brescia agli stracci di Prato alla carta da macero di Lucca: l’Italia, povera di risorse, ha sempre praticato forme di uso efficienti, intelligenti e innovative della materia: quelle che oggi pongono il nostro Paese tra i Paesi più avanzati nella green economy e nell’economia circolare. Un modello di sviluppo non più lineare, dove gli scarti di un’impresa diventano la materia prima di un’altra e che ormai è diffuso in tutti i settori produttivi.
Per dare voce a questa Italia all’avanguardia, sostenibile e competitiva, fatta di imprese, centri di ricerca, enti non profit, è nato lo studio ‘100 Italian Circular Economy Stories’ promosso da Enel e Fondazione Symbola e presentato oggi a Roma dall’amministratore delegato e direttore generale di Enel Francesco Starace e dal presidente di Symbola Ermete Realacci. La maggiore efficienza che caratterizza i soggetti censiti si traduce per il nostro Paese in minori costi produttivi, minore dipendenza dall’estero per le risorse, maggiore competitività e innovazione, che intreccia anche le tecnologie dell’industria 4.0.